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CASTELLO MATESE, DOPO 18 MESI RIAPRE LA CHIESA DI S.CROCE

CHIESA|Ivana Viscione|Castello Matese. Finalmente questa sera, dopo 18 mesi,  è stata riaperta la chiesa parrocchiale “Santa Croce” a Castello del Matese. Alla cerimonia di riapertura del luogo sacro è stato invitato anche il Vescovo della diocesi Alife-Caiazzo, il quale non è potuto essere presente in quanto impegnato con i funerali di uno dei nove italiani   uccisi in Bangladesh in maniera orribile: sgozzati perchè non recitavano  i versi del Corano,  il 46enne Vincenzo D’Allestro, di Piedimonte Matese manager di punta di un’azienda tessile napoletana. A seguito del sisma- 29 dicembre 2014- che ha interessato la zona del Matese, una squadra di tecnici della Commissione Congiunta Regionale, composta da rappresentanti del Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo, Vigili del Fuoco ed esperti dell’Università Federico II, effettuò la ricognizione che decretò la chiusura di tutte le chiese di Castello del Matese : Chiesa della Congrega S. Maria delle Grazie, Chiesa di Sant’Antonio ad eccezione della sola  Parrocchia Santa Croce, la cui fruibilità era solo per la navata centrale

La chiesa Santa Croce risale al X sec. In seguito al crollo avvenuto con il terremoto del 1688 venne ricostruita nel 1691 in stile barocco. La facciata è piuttosto spartana ed è resa importante da portali di notevole bellezza. Fu Consacrata nel 1694 da Monsignor De Lazara. Lo spazio interno si articola in tre navate e ospita pregevoli opere barocche e tardo barocche che introducono l’opera di maggior spessore della struttura: l’Esalatazione della Croce del Bocchetti, che domina dietro l’altare maggiore. Sul pavimento sono visibili lastre di antichi sepolcri, alcuni decorati con stemmi gentilizi. Il portone centrale è in bronzo, realizzato qualche anno fa con il contributo dei cittadini, mentre i due portoni laterali sono ancora in legno. I lavori effettuati presso la Parrocchia, quindi, hanno interessato Solo le due navate laterali, in corso d’opera sono stati portati alla luce due affreschi risalenti al 600, e coperti da volgare stucco, uno presso l’altare di San Giuseppe e l’altro presso quello dell’Addolorata. Oltre alla Chiesa è stata messa in sicurezza anche la Torre Campanaria, transennata  ed imbracata per oltre un anno poiché a forte  rischio di crollo, vista la struttura tipica sottile ed altissima. I lavori , di importo di 420.000,00€ sono stati  eseguiti dalla ditta Zoccolillo di Piedimonte Matese ed oltre alla sicurezza dello stabile, hanno interessato in particolar modo le volte. Infatti . In molti Teatri, Chiese e Palazzi nobiliari costruiti tra il 1500 e il 1800 sono presenti volte leggere, dette anche volte in “camorcanna” o “in cannucciato”. Tali volte,un tempo molto diffuse grazie alla loro economicità e facilità di realizzazione, sono spesso decorate con affreschi e stucchi di pregio che conferiscono loro un importante valore storico, artistico e architettonico. La tipologia costruttiva presenta una struttura portante in legno (centine) spesso indipendente dall’orditura dell’impalcato sovrastante, ottenuta mediante l’abbinamento chiodato di due o più tavole disposte per “coltello”  a giunti sfalsati, impiegando legnami in genere non eccellenti e grossolanamente squadrati, e connessioni tra gli elementi costruttivi poco curate e raffinate, pur tuttavia risultano efficaci e durature. Il parroco del paese Don Antonio Rinaldi si è detto molto soddisfatto dei lavori realizzati, lamentando però la scarsa disponibilità della ditta esecutrice, che invitata a realizzare un piccolo impianto elettrico per posizionare i condizionatori, si è rifiutata.Il parroco è rimasto molto dispiaciuto di ciò, anche perché per istallare i condizionatori, vista l’altezza della chiesa, bisognerebbe montare nuovamente l’impalcatura con costi enormi da sostenere.

About Lorenzo Applauso (2834 Articles)
Iscritto all'ordine nazionale dei giornalisti, già direttore e fondatore della testata giornalistica italianews24.net e attualmente alla direzione di Casertasera.it. Collaboratore di numerose testate nazionali e locali.

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