FARE RETE PER PROMUOVERE IL NOSTRO PATRIMONIO: IERI IL PRIMO PASSO AL CHIOSTRO DI SAN DOMENICO
|V.M.|Piedimonte Matese. Lo si dice e tutti lo confermano: questo territorio possiede frammenti di un patrimonio artistico-culturale dal valore inestimabile; frammenti perché fanno parte di un unico centro da cui poi si diramano le arterie di questa Campania Felix, terra intrisa di storia. “Bisogna fare rete” e “lavorare insieme” secondo Raffaella Martino e Mauro Felicori, rispettivamente direttori del Museo Civico di Piedimonte e della Reggia di Caserta, due facce della stessa medaglia. A tre anni dalla sua apertura, il Museo Civico ha accolto 15mila visitatori ed ospitato 100 eventi, eppure ci sono altre realtà territoriali che hanno ancora difficoltà ad aprire le ali, sicuramente anche per via della percorribilità “La Reggia di Caserta dista un’ora da Roma, meno da Napoli ed è antistante la stazione” ha evidenziato Felicori in visita al Museo di Piedimonte (nella foto)
mentre “le nostre realtà, Piedimonte ed Alife nello specifico, sono difficilmente raggiungibili da turisti che sono sprovvisti di auto” ha spiegato il prof. Marazzi durante la sua discussione circa le opportunità e le criticità dell’offerta culturale matesina. Ed effettivamente è così, il problema dei trasporti continua ad essere la spina di questo territorio, e purtroppo non se ne viene a capo.
Ma da qualche parte bisogna pur cominciare, magari attraverso un lavoro di squadra che punti alla sinergia tra i vari siti, magari puntando al brand “Musei del Matese” facendo rete. Una rete che parte dalla collaborazione tra il museo Marrocco e quello archeologico di Alife, come è stato accennato ieri durante il convegno svoltosi nel chiostro di San Domenico “Verso una rete della cultura in Terra di Lavoro: prospettive di collaborazione tra i musei dell’area matesina” a cui hanno preso parte il sindaco di Piedimonte Vincenzo Cappello, il direttore del Museo Marrocco Raffaella Martino, il prof. Federico Marazzi, il direttore della Reggia Mauro Felicori, il direttore del Museo archeologico di Alife Antonio Salerno, il direttore del Museo Archeologico di Napoli Paolo Giulierini, il sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle attività culturali Antimo Cesaro e i varie rappresentanze istituzionali, l’assessore Sonia Palmeri, l’on.le Pina Picerno e l’on.le Carlo Sarro. Naturalmente anche la divulgazione fa la sua parte, affinché possa contribuire alla crescita conoscitiva del nostro patrimonio, ma da sola non basta. E’ la sinergia che può cominciare a fare la forza, mettendo insieme i pezzi di un unico puzzle. Il patrimonio locale.
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