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PIEDIMONTE, NON CI SONO PIU’ DIPENDENTI, CALA IL SIPARIO SUL MUSEO MARROCCO

san domenicoPiedimonte Matese. Dove eravamo rimasti: un piano di rilancio che aveva, alle sue spalle, un bilancio più che positivo quello del museo civico Marrocco che, proprio qualche giorno prima dell’uragano giudiziario che colpirà poi l’intero territorio dell’alto casertano, aveva cominciato ad aprire le ali attraverso un piano di rilancio fondato sul “fare rete”. Il MuCiRaMa era entrato a far parte del sistema museale di Terra di Lavoro e aveva da poco avviato la produzione di protocolli d’intesa con i maggiori interlocutori istituzionali: il Polo Museale della Campania, il MANN di Napoli e la Reggia di Caserta, in linea con le pratiche di collaborazione promosse tra le istituzioni locali. Ebbene, in seguito alle dimissioni dell’ex sindaco Vincenzo Cappello – a seguito dell’inchiesta giudiziaria-  e alla conseguente caduta di Raffaella Martino in qualità di direttore, il cui contratto era legato fino alla durata dell’amministrazione comunale, il museo chiude i battenti. Un fulmine a ciel sereno su uno scrigno contenente i gioielli più preziosi della città, reperti su cui, secondo questo scenario, cala il silenzio. corridore monte cilaCi si chiede, infatti, quale sarà la loro sorte -come nel caso del Corridore del Monte Cila- e se avranno ancora la possibilità di essere ivi custoditi perché l’unico dipendente che garantiva l’apertura al pubblico è stato spostato in un altro ufficio e mancano, d’altronde, i controlli dello stato di conservazione; vengono meno i progetti in cantiere- tra questi sicuramente l’importante collaborazione con la direzione scientifica alla realizzazione del materiale didattico per il MuciramaLab, il laboratorio didattico per ragazzi, un strumento prezioso e unico per il territorio che attende di aprire i battenti- e l’apertura stessa del museo e viene meno quanto stato fatto in questi ultimi anni per ottenere risultati come questi. Ad oggi, nemmeno i volontari dell’associazione Am’arte possono entrarvi. Tutto è sigillato e in balia dell’oblio. Cade un pezzo di storia contenente microstorie di elevata valenza storico-culturale di questo territorio, un luogo divenuto oramai crocevia tra passato, presente e futuro. Una storia lunga quasi un secolo, risalente al 1927, e per cui non possiamo fare finta di niente.

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