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L’EPIFANIA, UNA RIVELAZIONE IMPROVVISA: DA QUELLA RELIGIOSA ALLA LETTERARIA CON J. JOYCE E V. WOOLF

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GRAMMATICAMENTECari lettori, torna il consueto appuntamento con Gramm@ticamente, soffermandoci su un argomento già proposto da Grammaticalmente, l’Epifania e il suo significato. La parola deriva dal latino epiphăniam o epiphanīam, calco del greco epipháneia, ovvero “manifestazione della divinità” (mediante miracoli, visioni), dal verbo epiphanesthai, apparire. Tuttavia, a seguito del fenomeno di sonorizzazione della labiale intervocalica e poi di aferesi della vocale iniziale, si è passati all’attuale befana (sebbene nel passato sia attestata anche befania). Certo, un passaggio non facile e nemmeno scorrevole per chi legge, ma sicuro avere minime nozioni circa le origini etimologiche è  motivo di arricchimento culturale. L’epifania, che nella sfera religiosa fa riferimento alla Epifania del Signore, ovvero la manifestazione di Gesù ai Magi) nel tempo ha ampliato il suo significato e ha assunto quello di “manifestazione”, rivelazione di qualcosa, dunque non prettamente di ambito religioso. Questo significato è calcato sull’inglese epiphany; come non ricordare, infatti, che proprio autori come Joyce e Virginia Woolf hanno basato le loro opere su momenti di crisi, momenti di rivelazioni del personaggio attraverso cui sperimenta un improvviso risveglio spirituale. A tale proposito, vorrei menzionare uno degli esempi migliori di epifania: “The dead”, il racconto che chiude la raccolta “The Dubliners”di Jopyce, in cui il filo conduttore che lega i personaggi è la paralisi interiore in cui versano; nel caso di Gabriel Conroy, protagonista del suddetto racconto, la sua epifania è vissuta al ritorno da una cena grazie alla quale rievoca di gioia e di intimità vissuti con la moglie tanto che, al ritorno, sente il bisogno di essere ricambiato dalla moglie la quale però confessa un segreto: amava un altro uomo. Un sentimento rievocato a sua volta da una canzone. A quel punto, Gabriel, inerme, percepisce la futilità della sua vita, la sua mancanza di coraggio. Un po’ come accade nella vita di tutti i giorni, dove la maggiori parte delle persone vive per inerzia, chiusa nella sua “paralisi”.
Un invito alla lettura di questi  classici così contemporanei in cui è possibile riscoprire una parte di se stessi.
Auguri di buon anno e alla prossima!

About Valentina Monte (849 Articles)
Giornalista Pubblicista iscritta all' Ordine dei Giornalisti della Campania

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