IL CHE POLIVALENTE
Torna il consueto appuntamento con Gramm@ticamente, lo spazio dedicato alla lingua italiana.
Prosegue il nostro approfondimento sull’italiano neostandard, con riferimento a quel registro informale del nostro parlato tendente ad accogliere “Forme che via via risalgono dai livelli inferiori (sub-standard), colloquiali diffusi nella lingua nazionale” come spiega Alberto Sobrero.
Dopo esserci soffermati – precedentemente- sulle dislocazioni e il ci attualizzante, in quest’appuntamento parliamo del che polivalente:
In questo caso, nelle interazioni informali, colloquiali, la congiunzione che esprime esclusivamente la subordinazione, e tende a perdere la funzione di pronome ed assumere solo quella di congiunzione.
Ad es. Il giorno che ti ho incontrato (anziché dire Il giorno in cui ti ho incontrato); Non vado più a lavoro con la voglia che andavo prima (anziché dire Non vado più a lavoro con la stessa voglia con cui andavo prima).
Esiste, sempre nel parlato colloquiale, il che accompagnato da un pronome clitico (il che scisso) che affida al che la funzione di congiunzione, e al pronome che segue il compito di marca di accordo verbale: E’ una questione che ne abbiamo già parlato; Lo dico a Marco, che ci esco giovedì”
Forme, ricordiamo, diffuse nell’italiano parlato ma non accettate nello scritto.
A presto con un nuovo argomento!
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