MUORE 32ENNE DI PIEDIMONTE, LA RICOSTRUZIONE DEL DRAMMA ATTIMO PER ATTIMO E LA CORSA CONTRO IL TEMPO DEI VIGILI DEL FUOCO
|Lorenzo Applauso|Alife. Ennesima tragedia prima di mezzogiorno di ieri ad Alife. Le città di Alife e Piedimonte sono sgomente per un dramma che si è consumato tutto in pochi minuti. Stamattina in piazza e per le strade non si parlava d’altro.
CHI ERA LA VITTIMA
La vittima è un trentaduenne di Piedimonte Matese, Ivan Valente, che per cause non ancora chiare, ha perso la vita finendo la corsa, a bordo della sua auto, contro un betoniera e morendo qualche attimo dopo. Il grave incidente è avvenuto nel tratto di strada che va dalla rotatoria di Alife, sulla ex provinciale per Piedimonte Matese, alla località Totari, una frazione del comune di Alife, in un tratto angusto denominato via Campisi, noto anche per una serra che da quelle parte richiama tantissimi agricoltori.
LA TESTIMONIANZA
“Un ragazzo davvero speciale” – ci dice Vincenzo Varricchione, un vicino di casa che conosceva bene Ivan. Spesso lo incontravo con il suo cagnolino. Viveva con la sorella, il fratello e i genitori in via Aldo Moro a Piedimonte Matese. Spesso ci si incontrava fugacemente, qualche volta si chiacchierava ma era sempre rispettoso verso tutti e tutti lo rispettavano e gli volevano bene. Siamo davvero sgomenti. Io ho già subito per la morte dei miei due genitori dolori atroci come questi, per cui comprendo il dolore dei familiari che sono ora letteralmente distrutti e ai quali sono vicino”.
Intorno a mezzogiorno di ieri un autentico boato è stato sentito in zona, tanto che sono stati in molti a uscire immediatamente in strada per rendersi conto di cosa fosse accaduto. La scena è stata straziante. L’auto, sulla quale viaggiava il giovane operaio, che lavorava da quelle parti, in un’azienda nella vicina area industriale, si era letteralmente incastrata sotto la cabina del camion (come si vede nella foto) dove non ha avuto più scampo. Le sue condizioni, secondo il racconto di chi ha visto quella scena, erano da shock, una scena di quelle che ti rimangono stampate per sempre nella mente. Noi cerchiamo di ricostruire quegli attimi drammatici.
LA RICOSTRUZIONE
La chiamata é arrivata alla centrale dei Vigili del Fuoco di Caserta intorno alle 10.30 circa. L’interlocutore riferiva di un’auto finita sotto a un camion con una persona incastrata, nel comune di Alife;
la centrale si attiva immediatamente iniziando la corsa contro il tempo: chiama subito la sede di Piedimonte Matese e contemporaneamente manda sul posto la squadra;
nel frattempo la centrale da disposizione immediata e fa partire l’autogrú dalla sede centrale di Caserta perché questo mezzo é in dotazione solo ai Vigili del Fuoco di Caserta. Intanto la centrale aveva già allertato subito “118” e “112”;
arrivati sul posto i colleghi di Piedimonte Matese provvedevano a tagliare l’auto con la speciale attrezzatura da taglio per liberare il giovane dalle lamiere;
gli operatori del 118 intubavano il povero Ivan per farlo respirare. Purtroppo però tutto è stato inutile. Il giovane non è riuscito a sopravvivere;
Sul posto, sono intervenuti immediatamente anche i Carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese, coordinata dal Maggiore Falso i quali hanno intuito subito che le condizioni del ragazzo erano drammatiche. Ottimo ma purtroppo inutile il lavoro del “118”;
La salma, su disposizione del Magistrato di turno veniva poi trasportata presso il gabinetto di Medicina legale di Caserta a disposizione dell’autorità giudiziaria per eventuale esame autoptico;
Non lo facciamo mai ma è giusto sottolineare questa volta il lavoro dei Vigili del Fuoco, spesso maltrattati non solo dallo Stato ma anche da noi operatori dell’informazione. Capita, sia pure involontariamente che non viene mai sottolineato abbastanza il duro e pericoloso lavoro che essi svolgono quotidianamente e l’impegno che mettono in ogni loro intervento pur di salvare la vita a qualcuno. Ieri, uno dei vigili si è anche creato seri problemi ad una mano mentre cercava di lottare contro il tempo per liberare il povero Ivan dalle lamiere della sua auto. Tutto è avvenuto in silenzio senza che la vittima si sia lamentata dell’accaduto. Piuttosto, come spesso ripetono quando non riescono a salvare una vittima sono i primi a definirlo un fallimento e a lamentarsi con loro stessi. Forse sarebbe piu’ giusto dire con il destino perchè loro l’impegno e la professionalità li mettono sempre.
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