RUBRICHE- L’ EPILESSIA INFANTILE
|Antonio Cantelmo *|Tutti possono ammalarsi di epilessia, a qualsiasi età, ma la maggior parte delle diagnosi avviene nei bambini (epilessia infantile). Circa 2/3 dei bambini affetti da epilessia guariscono definitivamente dalle convulsioni entro l’adolescenza. L’epilessia è una malattia del sistema nervoso che provoca una scarica improvvisa di segnali elettrici nel cervello che, a loro volta, provocano problemi temporanei di comunicazione tra i neuroni che scatenano le convulsioni. Un singolo episodio di convulsioni non è considerato come epilessia, ma i bambini affetti da epilessia hanno diversi attacchi nel tempo. L’epilessia non è l’unica causa delle convulsioni nei bambini, non è una malattia mentale, di solito non ha ricadute sulle capacità intellettive, non è contagiosa, di solito non peggiora con l’andare del tempo. Nella metà circa dei casi di epilessia si può identificare un fattore scatenante: la meningite o l’encefalite, malformazioni del cervello sviluppate durante la gravidanza, trauma al cervello causato, ad esempio, da carenza di ossigeno durante il parto o un incidente, disordini metabolici sottostanti, tumori al cervello, malformazione dei vasi sanguigni, ictus, anomalie cromosomiche. L’altra metà di casi di epilessia sono idiopatici, cioè la loro causa è sconosciuta. In alcuni di questi casi ci possono essere precedenti famigliari di epilessia: un bambino che ha un genitore o un parente stretto affetto da questa malattia ha maggiori probabilità di ammalarsi. I ricercatori stanno, allo stanno attuale, cercando di determinare quali siano i fattori genetici specifici responsabili della malattia. Le convulsioni possono spaventare il paziente, il paziente può perdere conoscenza, oppure avere spasmi o ancora dimenarsi violentemente. Le convulsioni più lievi lasciano confusi o inconsapevoli di ciò che li circonda. Alcune crisi sono talmente lievi che solo un occhio allenato può riconoscerle: il bambino o l’adulto può strizzare gli occhi o fissare il vuoto per un attimo prima di riprendere la sua normale attività. Durante le convulsioni, è molto importante rimanere calmi e tenere il soggetto (bambino o adulto) sicuro. Si consiglia di tenere il bambino lontano dai mobili, dalle scale o dai termosifoni. Mettergli qualcosa di morbido sotto la testa, girarlo di lato (posizione laterale di sicurezza), in modo che la saliva possa fuoriuscire dalla bocca, non mettergli nulla in bocca e nemmeno tentare di trattenerlo. Cercate di annotare la frequenza delle convulsioni, come si comporta il malato durante l’attacco e la durata della crisi, poi riferite tutto al vostro medico. Quando la crisi è terminata, controllate che non manifesti segni di confusione, potrebbe aver bisogno di dormire e gli dovrebbe essere consentito. Di solito gli attacchi epilettici non mettono in pericolo la vita, ma se un attacco dura più di cinque minuti oppure vostro figlio sembra avere problemi di respirazione dopo una crisi, , chiamate subito un’ambulanza con medico a bordo e recatevi al più vicino pronto soccorso ospedaliero. E’ importante assicurarsi che gli altri adulti che si prendono cura di vostro figlio (i parenti, le babysitter, gli insegnanti, gli allenatori, ecc.) sappiano che vostro figlio ha l’epilessia, comprendano il disturbo e sappiano che cosa fare in caso di convulsioni.
*Dott. Antonio Cantelmo Medico-Chirurgo, Specialista in Psicologia Clinica e Psichiatria, Dirigente Medico ASL Caserta, Socio della Società Italiana di Psichiatria – Pratella (CE) -0823/783600 – 330/659140 – antonio.cantelmo@libero.it
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