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IL FEMICIDIO SI VINCE A SCUOLA

Lorenzo Applauso|Lorenzo ApplausoLorenzo Applauso|Dragoni. Una panchina rossa per ricordare Maria Tino e tutte le vittime del femicidio e per riflettere profondamente su un tema di attualità e di grossa importanza. Una panchina rossa messa li, nell’angusta piazza Municipio di Dragoni, dove una volta si svolgeva la vita del piccolo e tranquillo comune casertano e dove  quel 13 luglio si è trasformata in uno scenario di morte, senza precedenti che ha scosso l’intera comunità. Stasera eravamo tutti li per ricordare e per gridare mai piu’, per dire basta ad episodi come questi.

Ma basta una panchina rossa, tante scarpe rosse  e tante fiaccolate? Noi diciamo di no ma è certamente un modo per tenere i riflettori accesi su questo fenomeno che è ormai degenerato. Allora che fare? Non è facile. Nessuno ha la ricetta in tasca, figuratevi se possiamo averla noi. Una proposta convinta per rimanere ancora di piu accesi i riflettori   della speranza su episodi come questi, noi la facciamo. Non c’entra il sud, non c’entra il nord. Non sono sempre uomini di natura violenta a uccidere, spesso sono quelli apparentemente piu’ equilibrati, piu’ tranquilli a trasformarsi in mostri. Stasera a  Dragoni, erano tante le persone, Sindaco ed amministrazione comunale in testa, tanti gli amministratori e i  politici  che hanno sfilato nel piccolo comune. C’erano parenti e amici di Maria ma anche tanti quelli che a Dragoni sono venuti per esserci, per testimoniare e unirsi al coro e gridare insieme: mai piu’. Stasera però al termine della lunga fiaccolata, dei lunghi discorsi, delle bellissime parole, dei momenti di grande commozione, i riflettori su piazza Municipio,   inevitabilmente si spegneranno perché finisce la notte e arriva il giorno, un altro giorno. Purtroppo il nostro destino sarà quello di ritornare a parlare, purtroppo del prossimo caso avvenuto in Italia. E’ terribile tutto questo. Allora quale è la nostra proposta: entrare nelle scuole, fin dalle  elementari  e cominciare a parlare ai ragazzi prevedendo nel programma scolastico uno spazio per quella materia che una volta si chiamava educazione civica. Parlare a questi ragazzi che saranno i futuri mariti, le future mogli e spiegare loro che l’amore è un sentimento bellissimo, che unisce e con il quale non si può scherzare ma è anche un sentimento che deve avere dei confini, altrimenti si sfocia patologicamente nel “possesso”. Questo è il nodo da sciogliere: mai confondere amore con possesso. Questo è limite oltre  in quale non si può andare. Nessuno può essere per forza di un altro e che l’amore, inteso come sentimento puro, può anche finire e di questo dobbiamo essere consapevoli ed essere preparati. Se dura bene, altrimenti dobbiamo farcene una ragione di vita non di morte:  l’amore non è eterno, non è per sempre. Se i ragazzi acquisiranno questa cultura che l’uomo non è della donna e che la donna non è dell’uomo ad ogni costo , vincere sul mostro del “femicidio” è possibile. Sarà utopia la nostra? Proviamoci.

 

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Iscritto all'ordine nazionale dei giornalisti, già direttore e fondatore della testata giornalistica italianews24.net e attualmente alla direzione di Casertasera.it. Collaboratore di numerose testate nazionali e locali.

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