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CONFERENZA STAMPA DELLA CARITAS DICOCESANA :DON ARNALDO RICCIUTO: ” IL NOSTRO SOGNO E CARITA’”

Giuseppe Terminiello|Piedimonte Matese .Dare dignità alle persone più  deboli,  è questo l’obbiettivo del direttore della Caritas Diocesana di Alife-Caiazzo Don Arnaldo Ricciuto e delle sue strette collaboratrici Iolanda Cardarelli e Marialuisa Di Sorbo. Nel corso della conferenza della stampa tenutasi stamani presso l’episcopio di Piedimonte Matese hanno presentato  i progetti messi in atto e programmati nel corso dell’anno pastorale del 2018/2019. Maggiore attenzione hanno meritato i progetti “Casa dolce Caritas” attraverso il quale, con l’acquisto di  confezioni regalo contenente prodotti alimentari biologici del commercio equo e solidale, si puoi contribuire al pasto pasquale presso la mensa “Panis Caritatis” situata nel capoluogo matesino nei pressi della Centrale Enel per aiutare le  persona in difficoltà. La Mensa, realizzata attraverso i fondi 8 x 1000, è stata inaugurata il 22 marzo 2017, ospita in media 20 persone al giorno e al 31 dicembre ha contato 4080 pasti erogati.  “Anche Papa Benedetto XII nel suo messaggio alle persone più deboli dice ” Non amiamo a parole ma con i fatti. Un altro programma meritevole di attenzione è quello relativo all’assegnazione delle Borse di Studio per studenti  diplomatisi presso gli Istituti Superiori, e che abbiano intenzione di frequentare corsi di Laurea Triennale o Magistrale in uno degli Atenei campani. Il concorso, ispirato al progetto Valorizzare la dignità umana attraverso il sapere, è di natura privata e, per la finalità di diffusione della cultura e della fede all’interno della comunità, in questo modo  l’ufficio Caritas della Diocesi di Alife-Caiazzo, presieduta dal Vescovo Valentino Di Cerbo,  si fa promotore e curatore di un’iniziativa a favore di giovani meritevoli che risiedono nel territorio diocesano e che li segue nel corso dell’intero percorso accademico e post universitario. Un altro punto menzionato all’ interno della conferenza riguarda l’iniziativa di coltivare un appezzamento di terreno interno al seminario dove sorgerà un orto che prenderà il nome “Il Bruco” curato dai volontari e donatori che permettono di far arrivare sulla tavola della mensa prodotti biologici. Un impegno costante, dunque,  che dimostra una netta sensibilità nei confronti delle persone più deboli.

 

 

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