PIEDIMONTE MATESE, RIFOCILLATE E RIVESTITE DOPO CHE IL VOLTURNO LE STAVA PER INGHIOTTIRE: ” ABBIAMO VISTO LA MORTE IN FACCIA”
Redazione. Piedimonte Matese. Quello che hanno raccontato due donne al pronto soccorso dell’ospedale di Piedimonte Matese fa accapponare la pelle. I fatti. Madre e figlia di Gallo Matese, quasi 60 anni lei che guida la macchina, poco meno di venti la figlia, di prima mattina, quando è ancora buio, scendono dal comune montano per recarsi a Venafro, dove la ragazza dovrebbe prendere il primo treno per Roma, dove studia. Nella notte è venuta giù tanta di quell’acqua che il Volturno, nei pressi di Capriati, è gonfio all’inverosimile e già minaccia le strade vicine. Questo le due donne non lo sanno e procedono tranquillamente fino a quando non si trovano in un mare d’acqua che non permette loro di procedere in avanti, né tantomeno di tornare indietro. Sono attimi di terrore perché l’acqua continua a salire e loro sono imprigionate nella vettura. Per loro fortuna, sul posto perché in stato di allerta, si trovano carabinieri e vigili del fuoco che riescono, tra innumerevoli difficoltà, a tirarle fuori da quella trappola mortale, quando l’acqua aveva ormai invaso tutto l’abitacolo. “Sono stati i nostri angeli perché non avevamo via di scampo. Abbiamo visto la morte con gli occhi”. Questo hanno raccontato le due donne al pronto soccorso dell’ospedale di Piedimonte Matese, semiassiderate e bagnate fino al collo, dove sono state assistite amorevolmente dal personale sanitario che prima di rimandarle al proprio domicilio, sane e salve, ha provveduto anche a rivestirle con i propri abiti da lavoro. A Gallo, dopo l’incredibile disavventura finita bene, ci sono tornate con pantaloni e camici degli infermieri. “Per fortuna è andata bene, dobbiamo ringraziare tutti quelli che si sono prodigati per noi. Senza di loro questa storia non l’avremmo mai potuta raccontare”.
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