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INTERVENTI DI SICUREZZA SULL’ACQUEDOTTO CAMPANO. NOI ABBIAMO SEGUITO I LAVORI: ECCO COME EVITARE NUOVI INCIDENTI SUL LAVORO

Giovanni Caracciolo|Certamente, ricorderete lo spiacevole episodio avvenuto a Gioia Sannitica l’anno scorso, in località Madonna del Bagno? Questo a seguito della rottura di una valvola di sovrapressione ubicata in un casotto di ispezione e scarico delle due condotte che veicolano le acque del Torano-Maretto-Biferno a San Clemente ed agli Impianti di Sollevamento di Ruviano. Condotte che servono l’Acquedotto di Terra di Lavoro (Caiazzo, Santa Maria Capua Vetere, Caserta e Comuni limitrofi). Bene,   in quella occasione quattro operai della Ditta GDM che stavano facendo manutenzione furono letteralmente espulsi fuori dalla violenza delle acque da una profondità di otto metri e proiettati sulla adiacente strada.  Fortunatamente le porte del casotto sotto la fortissima spinta idraulica cedettero, altrimenti sarebbero rimasti soffocati all’interno, insomma una scena da Titanic del regista James Cameron.

I tecnici di zona, diretti da Francesco Scasserra, furono costretti poi a scaricare le acque in eccesso della Sorgente Torano facendole defluire nel vecchio letto ora coperto dalle strade cittadine di Piedimonte, della Sorgente Maretto e quelle del Biferno, provenienti dalla Galleria di Valico Matese nel torrente Arvento di Gioia Sannitica. Mezza Napoli e mezza Provincia di Caserta, rimasero senz’acqua potabile. Anche la condotta  di Benevento con le acque del Biferno che origina a Curti di Gioia Sannitica fu momentaneamente esclusa lasciando molte zone della Città senza acqua e mandando su tutte le furie il Sindaco Clemente Mastella.

Ora i tecnici della diverse Ditte specializzate guidate dalla GDM s.p.a. di Napoli con Direttore dei lavori il Giuliano Morlando e la  IDROAMBIENTE  stanno procedendo all’inserimento di due nuovi dispositivi di sovrapressione per lo scarico delle due condotte (ora l’acqua procede in una sola condotta che veicola circa 3000 litri al minuto secondo) nel casotto di Madonna del Bagno ed al rinnovo delle giunzioni dei tubi bicchierati costituenti la condotta con un diametro di 1700 mm, quindi percorribili dall’interno. L’Acquedotto Campano ha optato per un rivoluzionario sistema di giunzione e sigillatura costituito da manicotti in gomma speciale pressurizzati che si adattano perfettamente ai bordi con elevata tenuta ideato in Germania dalla HANS-BRAND, l’AMEX-10, in grado di risanare dall’interno condotte percorribili con diametri da DN 500 a DN 8000 (quindi da un diametro di mezzo metro fino ad otto metri).  E’ interessato al rinnovo un tratto di 1040 metri tra il casotto di ispezione sito vicino ad un noto ristorante a Colle Ducito e quello di Colle Petrito.

Questo sistema è importato in Italia dal Rappresentante della HANS-BRAND per la nostra Nazione con sede a Milano. Sono presenti sui lavori, infatti, ingegneri di Milano e tecnici tedeschi che stanno installando i nuovi giunti nelle condotte in cemento armato precompresso, sistemate nel lontano 1955 , ma tuttora in ottime condizioni. Essendo in questa tratta il terreno argilloso, il nuovo metodo di sigillatura delle giunzioni assicura la tenuta anche in caso di significativi spostamenti dei tubi dovuti ad eventuali cedimenti del terreno. Nelle foto a corredo vedrete all’ interno della condotta il tecnico tedesco, impegnato nel collaudo del giunto pneumatico mentre ne verifica col manometro la tenuta. E’ venuto a visionare questa tecnica anche l’ingegnere Paolo Di Ludovico, responsabile delle Sorgenti del Biferno e della Centrale di Sollevamento di Santa Maria delle Macchie in Molise per eventuali lavori da fare sulle loro condotte.  La durata garantita e prevista di queste giunzioni in gomma speciale è di 50 anni.  Ci chiediamo solo se sarà necessario ogni tanto verificare la pressione al loro interno come i pneumatici delle nostre autovetture!

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