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TESTIMONE DI GEOVA SI LASCIA MORIRE RIFIUTANDO LA TRASFUSIONE DI SANGUE. I FIGLI”MAMMA SEI STATA GRANDE”.RABBIA E DELUSIONE DEL PRIMARIO DEL REPARTO

Piedimonte Matese. Alla stessa maniera del Primario di Chirurgia ci chiediamo se in nome di una religione ci si possa lasciar morire. Eppure è avvenuto. La vicenda a Piedimonte Matese. La protagonista è una donna del luogo di oltre 80 anni che si è lasciata morire  rifiutando  una trasfusione di sangue perché   testimone di Geova. A quanto sembra i figli solidali con la madre hanno voluto che finisse cosi.

“Oggi sono triste e contemporaneamente incazzato nero. –scrive in un  post di facebook il Primario della chirurgia dell’ospedale di Piedimonte Matese che con la sua equipe hanno seguito la donna arrivata in ospedale per una emorragia –  Una paziente è venuta meno nel mio reparto perché ha rifiutato una trasfusione di sangue. Era testimone di Geova. L’avrei salvata al 100% ma ha rifiutato ed è morta. I figli ed i parenti solidali con lei. Ho fatto di tutto. Mi sono scontrato con tutti i familiari ma…nulla. Alla fine i figli si sono esaltati dicendo:” mamma sei stata grande, hai dato una lezione a tutti i medici ed a tutto il reparto”. Mi chiedo: 1) come può una religione ancora oggi permettere un suicidio 2) come è possibile che io deputato per giuramento a salvare le vite umane, sia stato costretto a presenziare e garantire un suicidio assistito?”.

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5 Comments on TESTIMONE DI GEOVA SI LASCIA MORIRE RIFIUTANDO LA TRASFUSIONE DI SANGUE. I FIGLI”MAMMA SEI STATA GRANDE”.RABBIA E DELUSIONE DEL PRIMARIO DEL REPARTO

  1. Capisco e apprezzo il Primario ma, alla domanda su quale sia il limite entro il quale possiamo decidere delle nostre vite, non si può rispondere interrogandoci su quale sia il limite entro il quale può decidere un medico.

  2. Anch’io rispetto profondamente la sua opinione, ma mi piacerebbe che fosse espressa in modo più argomentato.
    “La vita prima di tutto” è affermazione che si può sottoscrivere universalmente e da qualsiasi base si prenda il volo per trovare la serenità di una risposta: ma sulla “SUA” vita unica, irripetibile, irriproducibile, incommensurabile, storicizzata e ciò nonostante perennemente inspiegabile, ecc…, chi altri – se non lei stesso, nella dimensione solitaria, atomica – può deciderne misura…. senso…tempo…. . ?
    Come risposta “La vita prima di tutto” ha un senso se rappresenta la riunificazione all’ennesimo umano del principio singolare “La vita di ogni uomo prima di tutto”.
    Altrimenti è restarsene nella dimensione alta dell’apparente, dove si dice l’amore verso l’umano pensato, regolato, normalizzato.
    L’umano che non sarà mai l’uomo incommensurabile che io sono, lei è, gli altri sono.

    “La vita prima di tutto”, insomma, è una risposta giusta, ma rivolta al tutto e niente che è l’umanità.

    Ma a noi, le domande, le pongono singoli, incommensurabili, uomini.

    E, se si guarda a quanti ragazzi e adulti della zona – negli ultimi anni – stanno facendo scelte estreme,
    dubito che possiamo cavarcela senza guardarli in faccia, uno ad uno, con tutta la nostra massima dedizione,
    e farci dire da ognuno cosa ci hanno detto e non abbiamo capito……

  3. scusate ma allora perchè sono andati in ospedale tanto vale che la signora moriva a casa sua nel suo letto

  4. È vergognoso nel 2019 sentire un primario di un reparto ospedaliero esprimersi in questo modo, solo perché non riesce a riconoscere i propri limiti, si ricordi che non è Dio che può salvare la vita al 100%. Nello stesso reparto quanti altri decessi ci sono stati nonostante i pazienti siano stati trasfusi?
    Che non sia solo pregiudizio gratuito contro i Testimoni di Geova?
    Personalmente ammiro la determinazione di questa persona. Magari ci fossero più persone come lei…incluso il primario.
    Onestamente, non mi farei mai curare da un dottore che nel 2019 crede ancora che il sangue sia l’unico rimedio per salvare le vite. Si vergogni piuttosto.

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