LA PUGILISTICA MATESINA SUBISCE UN CLAMOROSO FURTO, PARRINELLO SCONFITTO DAI GIUDICI E NON DALL’AVVERSARIO
Emiddio Bianchi. Alzate Brianza. A Parrinello non riesce la scalata al titolo italiano dei pesi piuma. Mastica amaro il pugile di Piedimonte Matese, sconfitto da un verdetto casalingo a favore di Suat Laze che per fortuna è stato trasmesso in diretta TV. Una truffa in piena regola che premia chi ha trasformato la boxe in lotta greco romana, subendo persino due richiami ufficiali. Dalla parte del pugile lombardo un paio di colpi sferrati alla rinfusa che hanno indotto il confuso arbitro di ring a contare Parrinello alla quarta e all’ultima ripresa, non squalificando, cosa che meritava per le tante scorrettezze, il pugile lombardo. Due giudici su tre, alla fine, hanno avuto il coraggio di premiare lo scorretto Laze che ha avuto il solito merito di mettere il match sul piano della rissa, facendo talvolta perdere la pazienza al più tecnico pugile della Matesina.
Anch’io ho visto l’incontro in TV. Per me il verdetto giusto sarebbe stato un pari. Ma doveva per forza essere assegnato il titolo e, tra i due, la giuria ha premiato il pugile locale (succede sempre così…).
Laze non aveva nessuna caratteristica del pugile ma quella di un lottatore: scomposto, aggressivo e a limite della squalifica. Però quei pochissimi pugni che ha messo a segno hanno messo in serie difficoltà Parrinello. I pugni di Laze li sentiva, eccome.
Parrinello è stato senz’altro più tecnico, anche se anche lui ha commesso qualche irregolarità. Ma i pugni di Parrinello erano tutti telefonati, Laze manco li sentiva. A Parrinello mancava la forza nel pugno. Lo si è notato anche in altri incontri.
Per come era scomposto e scoperto Laze un altro pugile dotato di un pugno vero l’avrebbe messo al tappeto subito.
Un’altra cosa che ha caratterizzato Parrinello è stata quel recriminare continuamente e platealmente. Ripeto, per come era scomposto Laze, un pugile dotato di una buona tecnica e soprattutto di un buon pugno l’avrebbe messo subito a terra.