LA TRUFFA – S. POTITO SANNITICO COMPRA LA MACCHINA A ROMA, VERSA I SOLDI MA IL RIVENDITORE SPARISCE.OLTRE 40 I TRUFFATI
San Potito Sannitico. “Pensavo fosse amore invece era un calesse”, avrebbe detto ironicamente la vittima, un operaio di San Potito Sannitico, parafrasando un film di Massimo Troisi ma anche con tanta rabbia, quando si è reso conto della truffa. Si perché lui come altri è finito in una truffa ben organizzata.
Una persona che sbarca il lunario lavorando sodo e con grande onestà e mai avrebbe pensato ad un epilogo come quello che vi stiamo per raccontare. Aveva bisogno di un’auto, nemmeno nuova e da un rapido giro su internet, trova l’auto che fa per lui. La trova a Roma però. Partono i primi contatti sulla disponibilità del mezzo e infine, lui parte per la capitale consapevole di portare a casa o al almeno chiudere il contratto per bloccare l’auto, una Bmw che fra l’altro era per lui diventata anche un piccolo sogno.
Quindi, va in questa nota rivendita di Roma e i responsabili gli illustrano l’”affare” che poi si sarebbe rivelato un cosiddetto “pacco”. L’uomo, prova l’auto e rimane soddisfatto. Un pò meno per il prezzo. Alla fine riesce comunque a trovare un accordo. Sedicimila euro e la macchina, apparentemente fiammante o se preferite ben tenuta, sarà sua. C’è solo il problema delle targhe straniere che dovranno essere cambiate. Il gestore della rivendita gli dice di stare tranquillo perchè nel giro di quattro, cinque giorni al massimo potrà ritirarla a Roma. Nel frattempo, avrebbe però dovuto fare un bonifico per l’intera cifra, altrimenti non se ne sarebbe fatto nulla. L’operaio, fiducioso ed ignaro di tutto, chiude il contratto, il giorno dopo fa il versamento e come da accordi ritorna a Roma per il ritiro dell’auto.
Qui, il colpo di scena che è un perfetto copia – incolla da una sceneggiatura cinematografica, quello di un classico cinepanettone. Arrivato a Roma, davanti alla rivendita trova però una quarantina di persone dall’espressione per nulla tranquille. Il tempo di rendersi conto, cosa semplice, perché di quella rivendita è rimasto solo il posto. Scomparse anche le insegne. In pratica, lui è uno dei quaranta truffati, tutti con la stessa modalità ben organizzata. La rivendita è sparita, non si hanno piu’ tracce. Delusione e rabbia è il sentimento minimo che serpeggia fra le tante vittime. Non resta altro da fare che denunciare tutto ai Carabinieri della compagnia di Roma Settecamini e la locale Guardia di Finanza. A quel punto, delegare un avvocato è stato d’obbligo e per lui e i tanti è cominciata una vera battaglia. Nelle prossime ore, le nostre fonti ci confermano che il caso è destinato ad esplodere a livello nazionale. Sulle tracce dei presunti truffatori di questa vergognosa vicenda anche una nota trasmissione televisiva che potrebbe smascherare, forse, i presunti responsabili.
Rispondi