LA VIGNETTA| CORONAVIRUS, CHIUDONO ANCHE LE SCUOLE? MA C’E’ CHI RITIENE L’EPIDEMIA TROPPO ENFATIZZATA DALLA STAMPA
Nuove misure del governo per fronteggiare paura ed effetti veri del coronavirus. Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, parlando con i cronisti a Palazzo Chigi, ha affermato di aver chiesto un approfondimento al comitato tecnico-scientifico, dopo l’incontro tra il premier Conte e i ministri dal quale è emersa la decisione di fermare l’attività didattica. “La decisione – ha proseguito – arriverà nelle prossime”.
Gli italiani dovranno cambiare stile di vita almeno per 30 giorni. Niente strette di mano, niente abbracci, basta meeting e congressi, stop alle manifestazioni, anche a quelle sportive. Le partite di calcio, semmai, potranno avvenire solo a porte chiude. Ma si deciderà nelle prossime ore la soluzione definitiva. Il governo mira anche a potenziare il sistema sanitario, con un aumento del 50% dei posti nelle terapie intensive, quelle più sotto pressione in emergenza coronavirus.
E’ di 31 persone il bilancio dei contagiati da coronavirus in Campania. Nella giornata di ieri, nel laboratorio dell’ospedale Cotugno, centro di riferimento regionale per le malattie infettive, sono stati effettuati 42 tamponi di cui 3 sono risultati positivi. Come per tutti gli altri finora positivi, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Restano 9 i pazienti ricoverati nell’ospedale e le loro condizioni di salute non destano preoccupazione, nessuno è in terapia intensiva e tutti respirano in maniera autonoma. Tra loro anche il ‘paziente 1’ di Napoli, ricoverato ieri in osservazione. L’uomo era rientrato a Napoli da Milano poco prima di Carnevale e, ai primi sintomi, si era sottoposto al tampone risultato positivo. Per lui, come da prassi era scattata la quarantena domiciliare. Anche i casi registrati ieri sono ‘contagi da migrazione’, rientrati cioè nel territorio della Campania dopo essere stati in Lombardia. Lo riferisce l’ANSA. Ma sono anche tanti quelli che non temono l’epidemia ritenuta troppo enfatizzata dalla stampa e ritenuta una normale influenza. Tanto che sono numerose anche le battute ironiche sulla paura del coronavirus come illustrato nella vignetta del nostro Giovanni Di Tommaso.
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