SOCIOLOGIA – QUANDO LA QUARANTENA DIVENTA VIOLENZA: UNA LETTRICE CI SCRIVE
Gentile Dottoressa, in questo periodo di isolamento mi chiedevo se si ha tempo ed è previsto un controllo per le donne vittime di violenza. Ricordo da bambina il racconto di una conoscente che confidava a mia madre di vivere dal lunedi al venerdi, invece dal venerdi alla domenica sopravviveva, perchè il marito ( violento) era in casa.Povere donne!
*Roberta Marra|Gentile Lettore/Lettrice, restare in casa è la regola e non più l’eccezione per combattere il subdolo nemico Covid-19, ma nessuno è solo o abbandonato. Lo slogan “ lontani ma vicini” non è un semplice incoraggiamento. Sono previste misure di sicurezza per il supporto psicosociale oltre a tutti i servizi di assistenza garantita, come il centro anti violenza nazionale. Purtroppo la decisione del governo, favorevole al contenimento della pandemia espone “drammaticamente” i bambini e le donne a subire violenza da parte di un familiare che, sfruttando le restrizioni esercita, con ferocia, un brutale controllo; in cui la donna si chiude in un silenzio fatto di paura e angoscia, per proteggere in alcuni casi i bambini, tanto da non denunciare. Un dramma interno amplificato dall’incertezza esterna alle mura di casa; sono alla base delle turbolenti relazioni che si consumano quotidianamente in molti nuclei familiari; tra le causa più accreditate, dell’esasperazione alla violenza, l’isolamento e la precarietà economica. A conferma di quanto sostenuto arriva il dato divulgato dall’OMS, il quale indica la violenza sulle donne come triplicata, in questo periodo di emergenza, rispetto all’anno scorso; un assetto sociale sconvolto. Per questo motivo è opportuno il supporto della rete anti-violenza nazionale che resta operativa al numero 1522, tutti i giorni h 24,dove professionisti forniranno consulenze telefoniche e accoglienza alle donne in condizioni di emergenza. Il vento favorevole della tecnologia, inoltre, ha permesso la creazione di una applicazione -App YouPol- facilmente scaricabile che permette alle vittime di violenza domestica, di essere geolocalizzate e soccorse dal commissario territorialmente più vicino. E’ fondamentale rassicurare le donne: non siete sole !
*Dr. ssa Roberta Marra-Sociologa.
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