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SAN GREGORIO MATESE, LA VICENDA ASSURDA DI UNA DONNA CHE SI DEVE DIFENDERE DALLE MALELINGUE PERCHÉ POSITIVA AL TEST RAPIDO DEL COVID 19

Redazione. San Gregorio Matese. Il paese è piccolo e la gente mormora. San Gregorio Matese ne è il classico esempio. Nel centro montano dell’alto casertano stanno effettuando a scopo cautelativo i test rapidi voluti dall’amministrazione comunale per la ricerca di eventuali portatori del Covid. Tutti i comuni li vogliono fare ma pochi fortunati ci riescono, come nel caso di San Gregorio. Ma che succede quando una tranquilla persona, assolutamente asintomatica, viene trovata positiva al test rapido? Lo ha raccontato sulla sua pagina Facebook una donna impegnata in prima persona nel sociale, quando in paese si è sparsa la voce che era risultata positiva al test rapido. “Una caccia all’untore – ha raccontato con termini molto coloriti- quasi avessi L’AIDS o fossi un’appestata. Farò il tampone per stabilire se l’infezione è ormai passata da tempo, come sembra, e quelli che mi stanno rompendo il c…. potranno stare tranquilli”. Come era facile immaginare, sono molte nell’area del Matese le persone che vengono trovate positive dopo il test sierologico, segno evidente che il virus ha circolato parecchio in questi paesi nei mesi scorsi, venendo sconfitto quasi sempre in maniera asintomatica. Discriminare chi risulta positivo, che non attesta l’attuale positività al Coronavirus, non è un segnale di civiltà. Piedimonte Matese, indicata da alcuni come probabile focolaio iniziale, dovrebbe essere testata nei prossimi giorni. Anche da queste parti chi ha avuto la sventura di incontrare la “bestia” non è stato trattato meglio della signora di San Gregorio.

 

 

About Emiddio Bianchi (5174 Articles)
Vice Direttore di Casertasera.it. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche e condotto, per molti anni, trasmissioni radio e tv.

1 Comment on SAN GREGORIO MATESE, LA VICENDA ASSURDA DI UNA DONNA CHE SI DEVE DIFENDERE DALLE MALELINGUE PERCHÉ POSITIVA AL TEST RAPIDO DEL COVID 19

  1. Francesco Petella // 21 Maggio 2020 a 18:59 // Rispondi

    La solidarietà verso chi è sofferente è una qualità che pochi hanno la fortuna di avere e di esternare. I megafoni delle chiese poi non fanno che peggiorare la situazione. È tornata l’inquisizione.

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