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LA POLITICA CHE CAMBIA -CAPPELLO IMPIEGA 17 ANNI PER ARRIVARE IN PARLAMENTO. OGGI IN REGIONE SI ARRIVA PER “CHIAMATA DIRETTA”

“L’elettore che riflette scrive sempre numero sette, in corsivo o stampatello scrive sempre Dante Cappello”. Un motto che all’epoca era popolarissimo. Chi non ricorda Dante Cappello, al di la del partito con il quale si poteva   essere o non essere d’accordo. Ma la classe politica di allora aveva la struttura, la formazione che maturava attraverso una gerarchia per essere pronta poi al grande salto, a guidare un ente, una sezione, una candidatura regionale o parlamentare. Non ce ne vorranno buona parte dei politici di oggi. Io non sono uno di ieri, data l’anagrafe ma ho un’età tale che mi consente di capire che se oggi avvengono fatti che non dovrebbero avvenire in politica, polemiche e veleni di questi giorni in tutta la provincia, senza escludere il Matese, molti sono dovuti anche alla scarsa formazione politica e soprattutto ad un ideale che oggi non c’è piu’ e poi quell’arrivismo ad ogni costo!Oggi, troppe volte, ci si improvvisa in politica e poi ci si trova di fronte ad un muro e a quel punto non sai piu’ da che parte andare; se la gavetta pensi che sia solo un contenitore dove mangiavano i soldati, non sai cosa sia in politica e nella vita, gli errori mostruosi saranno dietro l’angolo. Noi, abbiamo fatto un confronto generazionale in ambito politico fra ieri e oggi  e provate a riflettere lo scenario di queste ore e poi a dare un rapido sguardo a quello che vi abbiamo raccontato, relativamente ad uno dei politici piu’ quadrati di questa terra, il Matese, per comprendere lo spessore, ma per carità, lo ripetiamo, al di la del colore politico e pur considerando che i tempi erano diversi.Provate a vedere la scalata politica di Cappello. C’è però una regola che oggi, a nostro avviso, è ancora valida:  in politica conta chi fa senza parlare, perché per lui parleranno poi inevitabilmente i fatti.

MA CHI ERA E COSA HA FATTO DANTE CAPPELLO

Vi parliamo di un giovane universitario ventiquattrenne dell’epoca, neo Medico Chirurgo (Dentista), Dante CAPPELLO, che nell’ormai lontano 1946, è già elemento di spicco tra i giovani che aderiscono al Partito Popolare di Don Sturzo. In bicicletta fa la spola tra Piedimonte, Alife, S.Angelo, consegnando manifesti, volantini e partecipando alle riunioni politiche, allora ritenute clandestine. Inizia cosi la sua formazione, a farsi le ossa. Diventa CONSIGLIERE COMUNALE al Comune di Alife 1946 – 1948   per poi essere eletto CONSIGLIERE PROVINCIALE DELLA D.C. nel Collegio S.Angelo – Capriati a Volturno. Da Consigliere Provinciale diventa PRESIDENTE D.C. DELLA PROVINCIA DI CASERTA e a Piedimonte è tutto un fiorire di opere pubbliche che registrano il Suo interessamento: Istituto Industriale – Istituto Commerciale – Liceo Scientifico, ecc. Mai abbandona la professione di Medico Dentista: studio presso la casa paterna in Piedimonte, dove attualmente esercitano i due figli, convenzionato con la Cassa Mutua Coldiretti, in servizio all’ex I.N.A.M. in Via Epitaffio fino al pensionamento. Diventa, poi, COMMISSARIO STRAORDINARIO del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano. Sotto detto commissariamento rinasce la bonifica nella zona alifana – alto casertano e anche il più sperduto casolare di campagna viene elettrificato! Eletto DEPUTATO AL PARLAMENTO, sempre nella D.C., nella Circoscrizione Napoli – Caserta, rimane a Montecitorio una sola legislatura (1963 – 1968). In quella occasione colpì il suffragio che il “Casertano” di Alife registrò nella Provincia di Napoli.

A chi gli chiedeva il motivo di quel successo in provincia di Napoli, rispondeva che aveva avuto buoni e cari amici colleghi universitari che, con le loro famiglie, gli erano stati vicini. Tra questi sembra ci fosse il compianto cantante napoletano Aurelio FIERRO, nonché l’architetto genero di Nino TARANTO. Memorabile lo slogan per Lui usato nella famosa campagna elettorale per la Camera: “L’elettore che riflette scrive sempre numero sette, in corsivo o stampatello scrive sempre Dante Cappello”.Il politico di razza, non ancora cinquantenne, con la Sua ben nota lungimiranza, intuisce che il potere ormai si dirige verso l’ENTE REGIONE e cha a Roma si è un numero. Intuizione felice perché nel 1970 nasce la Regione Campania! Dante CAPPELLO, arriva in Regione Campania con la seconda legislatura. Entra in Consiglio Regionale la prima volta il 15/06/1975.Da1 12/08/1976 al 23/04/1978 è ASSESSORE REGIONALE ALL’AGRICOLTURA sotto la Presidenza di Gaspare RUSSO.Dal 12/09/1979 al 12/08/1980 è ASSESSORE REGIONALE ALLA RAGIONERIA GENERALE (FINANZE) sotto la Presidenza di Ciro CIRILLOCon la terza legislatura, dal 23/03/1983 al 22/11/1984 è ASSESSORE REGIONALE AL TURISMO sotto la Presidenza di Antonio FANTINI.Con la quarta legislatura (12/05/1985) gli subentra il figlio Enzo che dal 18/01/1990 al 21/09/1990 è Assessore Regionale alla Formazione Professionale – Assistenza Sociale – Protezione Civile.Con la quinta legislatura (06/05/1990) il figlio Enzo dal 22/09/1990 al 13/11/1991 è Assessore Regionale agli Affari Generali e Personale.Dal 19/03/1992 al 1994 è Assessore al Turismo e Spettacolo.Per la serie non farti mancare nulla l’on.Dante Cappello fu anche Presidente dell’allora Unità Sanitaria Locale (USL n. 12).In Provincia di Caserta, e nel Matese in particolare, dire Dante Cappello significava, significa e significherà dire Democrazia Cristiana. Significava, significa e significherà dire: attaccamento al territorio.   Oggi Piedimonte Matese e Alife in particolare, ma tutto molti dell’Alto Casertano lo rimpiangono. Un motivo ci sarà.

About Lorenzo Applauso (2835 Articles)
Iscritto all'ordine nazionale dei giornalisti, già direttore e fondatore della testata giornalistica italianews24.net e attualmente alla direzione di Casertasera.it. Collaboratore di numerose testate nazionali e locali.

5 Comments on LA POLITICA CHE CAMBIA -CAPPELLO IMPIEGA 17 ANNI PER ARRIVARE IN PARLAMENTO. OGGI IN REGIONE SI ARRIVA PER “CHIAMATA DIRETTA”

  1. Quando si votava veramente // 28 Agosto 2020 a 17:22 // Rispondi

    Condivido quanto scritto dal Direttore Applauso sulla preparazione della classe politica di un tempo, e sulla necessità che la classe poltica ritorni ad essere reale espressione degli elettori attraverso l’elezione diretta e non dei semplici Pinco Pallini, molto spesso inesperti, impreparati e completamente discattacati dal proprio territorio perché non espressione dello stesso ma a servizio di chi li colloca in lista. Questa politica di oggi, così impostata, è fallimentare.
    Su Dante Cappello non ho nulla da eccepire. La sua esperienza, il suo acume, e la sua gavetta politica hanno dato importanza e ricchezza al nostro territorio.
    Tuttavia, ad onor del vero, voglio ricordare al Direttore Applauso, che la parte riportata delle opere pubbliche non sono il frutto di un interessamente in prima persona o di vertice del compianto on.Cappello ma di Giacinto Bosco.
    Tutti gli istituti superiori citati sono stati istituiti ancor prima che l’on. Cappello divenisse Consigliere Regionale per l prima volta. Basta leggere lo storico dei singoli istituti, tutti sorti proprio quando G. Bosco era ministro dell’istruzione, tant’é che ci teneva a sottolineare che a Piedimonte doveva portare solo l’Università. La stessa cosa è per l’ospedale civile, la cui prima pietra fu messa sempre da G. Bosco a metà degli anni sessanta e aperto ai decenti il 22 novembre del 1974 (vedi R. Di Lello su Clarus). La stessa cosa per la nuova ferrovia alifana, per gli uffici postali. Insomma G. Bosco era espressione di questo Collegio, che lui amava moltissimo, e ogni volta che diventava ministro Piedimonte ne godeva dei suoi privilegi.
    Frequentava nel periodo estivo San Gregorio Matese facendolo diventare, per riflesso, luogo di villeggiatura preferito dall’elite casertana e napoletana.
    Solo verso la metà degli anni ’70 D. Cappello diventa Consigliere regionale. Dopo tenterà anche la scalata infruttuosa a deputato. Era il periodo in cui Bosco capisce che “deve” lasciare a malincuore questo terriotorio.
    Chi ha un’eta matura ricorderà benissimo com’era Piedimonte in quegli anni.
    Ripeto, tutto ciò solo ad onor del vero. Cordiali saluti

    • Gentile Anonimo, Premetto che il mio articolo voleva essere un omaggio ad un Politico di razza, quale fu Dante Cappello. Ciò non toglie che anche il più volte ministro Bosco, da Lei accuratamente “caldeggiato” e descritto, “AMAVA” il Suo Collegio Piedimonte /Sessa Aurunca.
      A Piedimonte, quando qualcuno si trovava in difficoltà per enunciare tutti i ministeri che lo avevano avuto ministro, si faceva riferimento all’apertura di Uffici Postali, agli assunti nelle PP.TT, nell’allora SIP, all’Agenzia delle Entrate, nei tribunali, all’ENPI ,ecc.ecc. A onor del vero,. però. per quanto riguarda gli Istituti scolastici di Piedimonte, basta fare una “capatina” all’Ente Provincia per constatare chi era il Presidente dell’Ente allora. Difatti, l’on. Cappello non stava ancora in Regione come Lei evidenzia, quando fu acquisito il terreno destinato a sede del Liceo, dell’Istituto Commerciale e dell’Istituto Industriale. L’on. Cappello, sotto la sua Presidenza, era solito dire:”Ci realizzeremo la cittadella scolastica”.
      Così come, ad onor del vero, va detto che l’Istituto Alberghiero fu istituito a Piedimonte grazie all’interessamento del Sen. Giacinto Bosco.
      Per precisione, poi, la scalata a Montecitorio dell’on. Cappello non fu infruttuosa, come lei scrive, e non fu successiva alla Regione. L’on. Cappello, fruttuosamente, fu eletto deputato al Parlamento e restò a Montecitorio dal 1963 al 1968, all’epoca la circoscrizione era NAPOLI/CASERTA ed il casertano-forestiero Cappello raccolse 18.000 voti nella sola provincia di Napoli.
      Non si comprende dal suo scritto perché Bosco intuì che “Doveva” lasciare a malincuore questo territorio; vero è che il Collegio Piedimonte-Sessa veniva comunque lasciato a malincuore sen. Giovanni CASO 1958 docet.
      E’ il caso di dire: chi di spada ferisce, di spada perisce . I meno giovani, infatti, ben ricordano l’ingresso del Sen. Bosco al Collegio di Piedimonte a discapito dell’indimenticato sen. Giovanni Caso.

      • Quando si votava veramente // 29 Agosto 2020 a 15:57 //

        Egregio Direttore, il suo è un omaggio ad un politico di razza che tanto bene ha profuso su questo territorio, che lo ha visto nascere. Di questo le ne ho dato atto, condividendolo.
        Il mio “ad onor del vero” era finalizzato a sottolineare che i benefici di cui ha goduto questo territorio, specialmente negli anni ’60, non erano il solo frutto dell’impegno dell’on. Cappello, ma anche, e soprattutto, del pluriministro G. Bosco. Questo riferito agli anni 60. Il mio “caldeggiamento” è pari al suo “omaggio” alla figura di Cappello. Perché vede, egregio direttore, nessuno ha MAI omaggiato G.Bosco. Eppure, come lei stesso conviene, ne ha fatte tante di cose per questo territorio. Vogliamo anche aggiungerci la ferrovia alifana e l’arrivo dei soldati a Piedimonte per costruire la carrozzabile per San Pasquale?
        Lei ha capito benissimo il perché l’on. Bosco “ha dovuto a malincuore” lasciare Piedimonte. L’ha capito talmente bene che ha sottolineato che “chi di spada ferisce, di spada perisce” facendo riferimento all’altro compianto sen. G.Caso, deceduto subito dopo la sua estromissione, la cui eziologia della morte va ricercata in un siluro interno della stessa D.C.. Perché la D.C. dell’epoca aveva piu correnti interne che il fiume Zambesi. L’ha detto lei, a Caso subentra Bosco…e a Bosco subentra Cappello.
        Soffermarsi a chi ha messo questa scuola o quell’altra, e via dicendo, diventa sterile. Una cosa è certa, e anche su questo ho condiviso con lei, il sen, Caso, G. Bosco e D. Cappello erano espressione diretta di questo territorio. Come è altrettanto vero che oggi, nonostante abbiamo la maggiore rappresentatività politica locale in Parlamento, Piedimonte va sempre più indietro, proprio perché catapultati nella politica in virtù delle sue considerazioni.
        Tanto volevo precisare perché ad ognuno venisse riconosciuto quello che merita. Oggi lei l’ha fatto per D. Cappello, e lo condivido. Mi auguro che domani qualcuno, se non proprio lei, lo facesse per G. Bosco.
        Mi ha lasciato un tantino stupito la sua replica polemica. Visto che parlavo di fatti e di tifo per questo o per quello.

  2. Buongiorno . Politici come Dante Cappello in provincia di Caserta e Alto Casertano non esisteranno più. Personaggio politico unico

  3. Perfetto! Mi piace
    Questo è A ONOR DEL VERO…..

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