PIEDIMONTE MATESE, L’ASSUNZIONE DEL TECNICO AL COMUNE, POTREBBE ESSERE IRREGOLARE? L’EX SINDACO VUOLE VEDERCI CHIARO E CHIEDE GLI ATTI
Piedimonte Matese. Un tecnico appena assunto al comune di Piedimonte Matese, secondo una indiscrezione, potrebbe essere il pomo della discordia. Lo conferma anche l’ex sindaco Di Lorenzo infatti, che vuole vederci chiaro sulla vicenda e ha promesso un “ accesso civico” per verificare. Ma andiamo per ordine: il comune matesino, ha fatto un “Bando Interpello” a tutti i Comuni della provincia per avere in convenzione un impiegato che avesse due requisiti precisi: esperienza e categoria “D”.
Ad esso ha risposto un dipendente di un comune casertano in dissesto, dove il Commissario liquidatore è anche il vice prefetto al comune di Piedimonte Matese. Secondo quanto ci è stato documentato, il comune di provenienza, essendo in dissesto dal 2016 non ha potuto espletare concorsi e perciò l’attuale posizione, “mansione superiore” gli viene assegnata con determina ogni anno dal 2017 e prorogate anche quest’anno a luglio 2020 .
Cosa ben diversa dalla qualifica, cosi come prevede la legge che fa una netta distinzione fra mansioni e qualifica. Il tecnico avrebbe partecipato all’interpello della commissaria di Piedimonte pur essendo C1 con mansione D cosi come richiesto dal bando ma semplicemente certificato di svolgere la mansione presso altro comune.
Anche secondo l’ARAN, l’affidamento di una MANSIONE superiore non STRUTTURA il dipendente in categoria superiore ed il dipendente non può “spendere” la mansione superiore affidatagli per partecipare ad un’altra selezione presso un altro Ente. Inoltre, entro 30 giorni dalla messa in servizio l’ufficio risorse umane avrebbe dovuto acquisire idonea certificazione a prova delle dichiarazioni del partecipante e verificare che davvero avesse o abbia attualmente la categoria “D” quale qualifica e non quale mansione. Al dipendente sono state affidate a quanto pare anche responsabilità di PO delle Risorse Umane. A questo punto, viene anche da chiedersi se puo’ essere il ”controllato” e il “controllore”. Da qui la polemica.
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