SUPERSTRADA TELESINA, IN VIAGGIO CON OTTO AFGHANI NASCOSTI NELLA CELLA FRIGORIFERO DEL SUO TIR, ASSOLTO AUTISTA BULGARO

Emiddio Bianchi. Un autista bulgaro che viaggiava sulla Telesina con otto profughi afghani che si erano nascosti a sua insaputa nella cella frigorifero del suo tir, è stato assolto perché ha potuto dimostrare la sua innocenza. Qualche mese fa l’uomo si era fermato in una stazione di servizio della superstrada quando ha sentito delle richieste d’aiuto provenire dall’interno del suo mezzo pesante. Erano otto profughi che si erano intrufolati nel tir per allontanarsi il più possibile dalla loro terra natia, rischiando di morire di freddo. Col suo incerto italiano l’uomo aveva cercato inutilmente di far capire alle forze dell’ordine che era completamente all’oscuro dei clandestini e per questo motivo era stato arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina mentre gli afghani erano stati trasferiti in un centro anticovid per effettuare la quarantena. Da qui, poco dopo, avrebbero fatto perdere definitivamente le loro tracce. Furono proprio loro, comunque, a discolpare l’autista, affermando che erano saliti sul tir clandestinamente, dopo aver pagato circa 2500 dollari a testa a chi li aveva aiutati a fuggire dall’inferno dell’Afghanistan. Nel processo che si è celebrato nei giorni scorsi, il 56enne autista bulgaro è stato completamente scagionato dall’accusa e ha potuto nuovamente riprendere il suo lavoro.