FESTA DEL QUATTRO NOVEMBRE PIEDIMONTE MATESE SI PREPARA ALLA FESTA RITROVATA. DIANA: ”UN GIORNO SPECIALE PER NOI”
Piedimonte Matese. Piedimonte respira un’aria diversa, quest’anno, in vista della festa del 4 novembre. Le scuole ritorneranno a partecipare ad una ricorrenza fra le piu’ importanti dell’anno e poi perché l’evento ricade nel giorno del 4 novembre cosi come tradizione. Un segnale ed un valore forte che negli ultimi anni si stava perdendo nella sua importanza perché in quasi tutti i comuni casertani, l’evento veniva rinviato per dare spazio alla sola città di Caserta il 4 novembre, dove tutti i sindaci della provincia, venivano convocati dal Prefetto. Poi perché Piedimonte con una apposita delibera del comune, diventa, nell’ambito della Commemorazione del centenario della traslazione del Milite Ignoto nel sacello dell’Altare della Patria di Roma, un comune che ha dato il via libera al conferimento, della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto.
”Un atto denso di significato che onora la città di Piedimonte –dice il Prof. Lino Diana (in una foto di repertorio) – Presidente della sezione Reduci e Combattenti di Piedimonte Matese –. Il comune ha deliberato un atto che per noi, quest’anno, ha un significato profondo per diversi aspetti: perché la città torna a ritrovarsi in piazza il 4 novembre per celebrare questa importante giornata e perché la pandemia ci consente di poterci ritrovare, ovviamente con le dovute precauzione e poi, anche perché Piedimonte lo possiamo annoverare finalmente fra vari comuni italiani che hanno concesso la cittadinanza onoraria al Milite ignoto”.
IL PROGRAMMA
ore 09.30 Ricevimento delle Autorità Religiose, Civili e Militari presso la Casa Comunale in Piazza Roma;
ore 09.45 Deposizione della corona d’alloro presso la Residenza Municipale per la commemorazione degli uomini illustri della Città di Piedimonte Matese;
ore 10.00 Corteo al Monumento in Piazza G. Caso percorrendo: Piazza Roma, Via del Carmine, Via A. Gaetani, Via D. Alighieri, con la partecipazione degli studenti del Liceo Musicale “G. Galilei” di Piedimonte Matese;
ore 10.45 Alza bandiera e deposizione della corona d’alloro al Monumento, saluto del Presidente della Sezione Combattenti e Reduci, discorso commemorativo del Sindaco, Lettura della Preghiera del Combattente, Appello dei Caduti di conflitti mondiali e dei Caduti per fatti di guerra, Lettura del Bollettino della Vittoria. Al termine momento di riflessione presso l’Albero della Pace in Piazza G. Caso
PERCHE’ LA CITTADINANZA ONORARIA DEL MILITE IGNOTO
Quando, dopo la conclusione del primo conflitto mondiale, nel corso del quale avevano perso la vita circa 650.000 militari italiani, il Parlamento approvò la legge 11 agosto 1921, n.1075, “per la sepoltura in Roma, sull’Altare della Patria, della salma di un soldato ignoto caduto in guerra”, la Commissione appositamente costituita per la individuazione dei resti mortali di quello che sarebbe diventato il “Milite Ignoto”, compì ogni possibile sforzo affinché non fosse possibile individuare la provenienza “territoriale” del Caduto prescelto e neppure il reparto o la stessa forza armata di appartenenza. L’unico requisito assunto come inderogabile fu quello della sua italianità. Questo elemento di assoluta indeterminatezza, unito alla casualità della scelta finale della bara, tra undici identiche, effettuata, nella Basilica di Aquileia, da parte di Maria BERGAMAS, madre di un militare caduto in combattimento, i cui resti non furono mai recuperati, consentì a tutti gli italiani di identificare una persona cara in quel militare sconosciuto. Ciò avvenne, infatti, sin dal passaggio del treno speciale che lo trasportò da Aquileia a Roma e poi, il 4 novembre 1921, nel momento della sua solenne tumulazione presso il sacello dell’Altare della Patria, al Vittoriano. Durante la fase finale di quello storico viaggio, i decorati di Medaglia d’Oro al valor militare, che già avevano ricevuto il privilegio di svolgere la stessa funzione nel tragitto dalla Basilica alla stazione ferroviaria di Aquileia, eseguirono nuovamente, a Roma, la scorta d’onore al feretro, trasportato su un affusto di cannone, dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri alla base del Vittoriano e quindi ne effettuarono il trasporto, a spalla, sulla scalea, sino alla sua deposizione nel sacello, ove il Caduto -anch’Egli, nel frattempo, decorato di MO al VM- viene tuttora custodito ed onorato. Questa è la motivazione della Sua decorazione: “Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della Patria”.
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