RIARDO, LA TESTIMONIANZA E LA POESIA DI CARMELINA PER DON ALFONSO
Alessandro Bonafiglia|Riardo. Lo scorso giovedì sera 13 gennaio, Don Giulio Ferrara, vice parroco di San Clemente e di Santa Maria Celestina in Teano, presso la Chiesa Madre di Riardo, ha celebrato il trigesimo di Don Alfonso De Cristofaro, parroco della piccola comunità riardese, che è venuto a mancare all’età di 41 anni a causa di una brutta malattia. Ha concelebrato Don Enzo Mesolella, parroco di Caianello. Prima della benedizione, una cara amica di Don Alfonso, Carmelina Di Pietrantonio, ha voluto rivolgergli, dall’altare della chiesa predetta, la seguente testimonianza e poesia :
”Caro don Alfonso, è passato già un mese… il tempo corre veloce, come un treno senza freno. Il giorno del tuo funerale e al settimo della tua dipartita, avrei voluto dirti tante cose, ma il dolore, la commozione e l’emozione era tanta… In tua memoria, proseguiremo il cammino tutti insieme, uniti nella Fede in Cristo e per Cristo. È quello che vorresti pure tu, è quello che ci hai insegnato tu. Uniti, cammineremo nella pace, nella luce e nella verità e accoglieremo con gioia e a braccia aperte il nuovo pastore che il Signore ci manderà. Carissimo don Alfonso, in questo momento così triste e doloroso per tutti noi, voglio ricordarti allegro, gioioso, seduto sulla mia poltrona, a fare lunghissime chiacchierate fino a tarda sera. Ci dicevi sempre che eravamo il tuo punto di riferimento, che eravamo un pò tuoi genitori. Tante risate e tanti, tanti… dolori. Abbiamo affrontato e condiviso tutto, con tanta forza e tantissima Fede. Purtroppo la brutta malattia ha colpito anche te, nessuno è immune, quando meno te lo aspetti, arriva silenziosa e invade il tuo fisico. Domenica 12 dicembre, III domenica di Avvento e domenica della gioia, accompagnata dalla mia carissima amica, la dottoressa Concetta Palmieri, sono venuta al tuo capezzale ed ho visto un bimbo dolce, piccolo, (di 41 anni) nel suo candido lettuccio. Subito mi hai riconosciuta, Cristina mi ha fatto sedere vicino al tuo letto, tu hai allungato la mano, hai stretto forte la mia ed io ti ho accarezzato, come una mamma accarezza il proprio bambino. Ho recitato la Divina Misericordia e all’improvviso è entrato un pettirosso, ha fatto un giro nella stanza ed è uscito dal balconcino aperto da Ilenia. Ho avuto un brivido, perchè pochi giorni prima sul mio gruppo dell’Apostolato della Preghiera, avevo condiviso “La leggenda del Pettirosso”. La leggenda racconta, che un piccolo uccellino si avvicinò al Crocifisso per togliere con il suo beccuccio le spine dal capo di Gesù, immaginandosi una mamma che vuole alleviare le sofferenze del proprio figlio in punto di morte. L’uccellino si punse con la spina e il suo petto si colorò di rosso. Il Signore da quel giorno lo chiamò “Pettirosso”. In quel momento, caro don Alfonso, ho pensato alla tua cara e dolce mamma Anna, che ti stava accanto e che voleva aiutarti e consolarti nel momento più difficile della tua vita. Adesso che sei salito ai Piani Alti, dove si respira solo pace e amore, dove sicuramente avrai incontrato i tuoi cari e il mio amato marito Giuseppe, che adoravi, ti vedo sereno e felice, che ti godi il panorama mandandoci le tue benedizioni. Ti ricorderemo sempre… avrai sempre un posto speciale nel nostro cuore, eri un componente della nostra famiglia. Con noi hai sofferto ed hai gioito, come chi ti vuole veramente bene. Il nostro non è un addio, è un arrivederci, perchè un giorno ci ritroveremo per festeggiare tutti insieme. Ti avevo dedicato una poesia, che a te era piaciuta moltissimo e felice mi hai inviato un messaggio che ancora leggo e porto nel cuore.
UN PARROCO AMICO …
Un parroco, un figlio, un amico… con noi hai sofferto ed hai gioito. Sempre vicino, nel tortuoso cammino che la vita ci aveva riservato, ci hai accompagnato. Sempre attivo e costruttivo, con tanta voglia di fare e negli altri entusiasmo suscitare. Sempre attento nelle tue funzioni e sempre perfetto in ogni occasione. Un giovane pastore, con tutte le sue insicurezze e paure, che delle sue pecore si prende cura. La sera con la luna, le conta una ad una e va alla ricerca di quella smarrita, per riportarla all’ovile, con non poca fatica. Averti accanto per noi tutti quanti è un vanto, perchè ci fai sentire importanti. Quando nella vita si attraversano dolori pesanti è molto difficile che qualcuno ti resti accanto. Ma quando l’affetto è quello vero, ti resta vicino un cuore sincero. Ora sei tu che hai bisogno di noi e con discrezione non ti facciamo sentire solo. Con la preghiera ti accompagniamo e sempre nel cuore ti portiamo. Con il Signore e la Madonna accanto e non con il cuore affranto, ogni cosa possiamo affrontare e sicuramente superare. Caro don Alfonso, continuiamo a sperare, in un domani bello e solare, con accanto il Signore che ci tiene sempre la mano. Con infinito affetto Carmela Di Pietrantonio”.
Al termine della celebrazione, il concelebrante Don Enzo è rimasto molto colpito dalla testimonianza di Carmelina e le ha detto che ha rivissuto quel momento con emozione e commozione dall’altare perchè era presente quel giorno con altri sacerdoti. Anche Don Giulio, con le sue belle parole, ha ricordato il caro amico Don Alfonso nella sua omelia, così come Suor Loredana Ravì nella preghiera dei fedeli.
Complimenti a Carmelina per le belle e toccanti parole spese in memoria di Don Alfonso ed alla Redazione Giornalistica per avere pubblicato un articolo che procura emozioni. Don Alfonso De Cristofaro, parroco di Riardo prematuramente scomparso, con la sua spontanea genuinità ha lasciato un positivo ricordo anche in chi l’aveva conosciuto poco. Questo è molto bello, forse rappresenta il vero senso della vita; infatti continuare a vivere nella memoria e nel ricordo di chi vive resta un grande traguardo.