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RIARDO, IL SINDACO AMMONISCE : ”LA VILLA COMUNALE NON È UN CAMPO DA CALCIO”

Riardo. Il sindaco di Riardo Armando Fusco (nella foto) avverte i cittadini che la villa comunale non potrà essere un luogo dove giocare a pallone. Episodi che si stanno verificando frequentemente creando disagi nella popolazione. Lo ha precisato con un post sulla pagina social del comune : “Nelle ville comunali, come nelle strade, è vietato per legge, per Regolamento e per ordinanza, giocare a pallone. La villa comunale “Francesco Violati”, al centro del paese, è luogo di ritrovo per persone anziane ed in tale luogo molti genitori portano i bambini sulle giostrine. Negli ultimi tempi, questo spazio è stato “occupato” da appena una decina di minori, in età adolescenziale, che, a loro piacimento, lo trasformano in campo di calcio., insultando ed offendendo chi li richiama. Reiterate sono state le segnalazioni di “pallonate” sui passeggini, sulle carrozzine, addosso alle persone colpendo il anche il volto ed il seno (parte anatomica della donna molto sensibile) di persone. Inoltre, se il pallone viene scaraventato nelle adiacenti proprietà private non solo se ne “pretende” la immediata restituzione, ma si inveisce contro i proprietari delle abitazioni stesse e se non restituiscono il pallone i “ragazzini” scavalcano la recinzione, o buttano le pietre nella proprietà privata col rischio di colpire il malcapitato. Per cui, da tempo la villa comunale è divenuta “una zona franca” nella quale i “ragazzi” esercitano la loro volontà e molte persone sono state costrette a non frequentare tale luogo. Ad alcuni residenti in prossimità della villa comunale sono state recapitate stupide lettere contenenti “minacce di morte”, firmate da fantomatici “i leoni della villetta”. Ovviamente, gli interessati hanno sporto denuncia presso la stazione Carabinieri di Pietramelara e sono in corso i necessari accertamenti. Come pure sono stati accertati rilevanti danneggiamenti della struttura, quindi del patrimonio pubblico (rottura dei giochi ivi presenti, della pavimentazione, ecc) Certo, la correlazione tra i ragazzi che hanno scambiato la villa comunale per “campo di calcio” e gli autori delle lettere di minaccia di morte e del danneggiamento del patrimonio comunale non è dimostrata. Ma questi episodi devono far riflettere. Non possono essere sottovalutati. Da tempo, le Istituzioni e la Polizia Municipale hanno sollecitato “ragazzi” a non giocare a pallone, invitandoli ad utilizzare il campo di calcio, gli impianti polivalenti con le modalità da concordare con i gestori di tali strutture. E’ stata richiamata l’attenzione di diversi genitori affinché vigilassero sulla condotta dei figli. Ma, nulla è cambiato! L’altra sera è stato necessario identificare i ragazzi che giocavano a pallone ed elevare a carico dei genitori, che sono responsabili delle condotte dei figli minori, un verbale contravvenzionale.Ai genitori compete l’educazione dei figli che devono vigilare sulle loro condotte. Non è corretto giustificare un comportamento sbagliato dei figli, perché facendo ciò si consente ai minori di “sentirsi tutelati” anche quando sbagliano e, quindi, li si autorizza a fare peggio. Ci sembra giusto far riflettere su una questione semplice ed elementare: se una persona, magari anziana o donna viene offesa da un ragazzino, o riceve una pallonata in faccia o sui seni; se una persona si vede scavalcare la recinzione, o riceve lettere di minaccia certamente l’intervento delle Autorità, per evitare il ripersi di tali azioni. Dinanzi a tali fatti non è importante conoscere il nome del “ragazzino” autore del gesto. Ciò che conta è che tali episodi non si ripetano.Spesso, però, se l’autore di tali gesti è il figlio tendono a giustificarlo e questo è inaccettabile, perché si dimostra di non saper educare i figli ad avere rispetto per gli altri”.

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