SAN POTITO SANNITICO, LA COMMOVENTE STORIA DI BIDO, IL GATTO SENZA CODA PER LA MALVAGITÀ UMANA
Emiddio Bianchi. San Potito Sannitico. Lui è Bido, uno splendido gatto bianco senza coda di circa un paio di anni che vive a San Potito Sannitico. Ora sta bene, grazie alle amorevoli cure della signora Maria. La sua è una storia che a livello umano sarebbe stata da strappare le lacrime. Le disavventure del povero animale cominciano fra aprile e maggio di questo anno, quando ha la sfortuna di imbattersi in una persona che definire crudele è riduttivo, che meriterebbe in base alle leggi vigenti una severa punizione e non mettere più piede nella Chiesa che pare frequenti con assiduità quotidiana. Bido ha avuto da sempre la passione per il cibo, come del resto tutti i randagi come lui. Un giorno, mentre era alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti in prossimità di una casa di San Potito, si vide spezzare quasi per intero la coda da una tagliola, messa appositamente per fare del male a qualsiasi animale transitasse nei paraggi. La sua sfortuna fu proprio quella che la coda non si spezzasse per intero perché da allora cominciò ad andare in putrefazione, innescando una pericolosa infezione che in breve tempo lo stava portando ad una morte certa. “Peggiorava di giorno in giorno -ci dice la signora Maria-. Bido non lasciava ad alcuno di avvicinarsi a lui, fino a quando, esausto, a poche ore dalla morte per setticemia e con i vermi nella ferita, riuscii a prenderlo e a condurlo dal veterinario. Le cure mediche cominciarono a produrre i
loro effetti dopo circa una settimana. Nel frattempo la coda gli era stata completamente amputata per evitare il rischio che l’infezione andasse avanti”. Scampato il pericolo, Bido fu sottoposto alla sterilizzazione che a detta del personale veterinario è una procedura indispensabile in casi come questo. Come si vede dalle foto però, il risultato è stato quello di fargli venire ancora più appetito e i chili in più sono evidenti”. La pratica delle polpette avvelenate, delle trappole o, peggio ancora, delle tagliole, è ancora praticata, a San Potito come a Piedimonte. Purtroppo, alla malvagità di alcune persone è difficile porre rimedio, ma nonostante tutto la signora Maria continua imperterrita la sua battaglia per garantire a gatti e cani meno fortunati il suo immancabile sostegno.
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