RUBRICHE- LA SOLENNITA’ DI OGGI SPIEGATA DA DON ANTONIO NACCA
Carissimi lettori, con la Solennità di oggi: Cristo, re dell’ Universo, si conclude l’anno liturgico. Lo scopo è quello di ricordarci che solo Cristo è il Signore e nessun altro, che solo Cristo è il vero re, perché è un re tutto particolare. È un re, il cui Regno non ha niente a vedere con quello dei grandi e dei potenti della terra . È un re di un Regno spirituale. La sua regalità è basata sulla bontà e sull’amore. Non dobbiamo affaticarci invano a costruire la nostra dimora su questa terra. Pensiamo che un giorno dobbiamo lasciare tutto. Non dobbiamo sprecare la nostra vita per edificare sulla sabbia. Non dobbiamo percorrere strade che portano a niente. Dobbiamo invece percorrere la strada che è Cristo, che è re dall’ alto di quel trono, che è la croce, che l’ha reso servo obbediente. Per questo non dimentichiamolo mai, davanti a Dio è e sarà sempre più grande, colui che serve di più. Per questo Dio ha esaltato Gesù al di sopra di ogni creatura, che al termine del tempo, come si legge nel Vangelo, eserciterà il suo potere regale, giudicando tutte le genti. Un giudizio però, tutto basato sull’amore come sull’amore è fondato il suo Regno. Solo chi ha rifiutato l’amore sarà escluso dal Regno di Dio. Solo se sappiamo farci servi obbedienti per amore, si diffonde nell’ ambiente in cui viviamo, il Regno di Dio che è Regno di verità e di vita, che è Regno di santità e di grazia, che è Regno di giustizia e di pace. Ricordiamoci sempre che entriamo a far parte del Regno di Dio se ci impegniamo per la verità. Se ci impegniamo per difendere la vita. Se ci impegniamo a fare giustizia. Se ci impegniamo per fare comunione e per aprire i nostri cuori alla santità e alla grazia. In questo contesto rivolgiamoci a Gesù, Re dell’ Universo perché possa farci superare le difficoltà, affrontare i dolori e le tristezze che viviamo nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità e nella nostra società. Non dimentichiamo mai che se condividiamo la sofferenza, entriamo veramente nel cuore di chi soffre. Se il compito fondamentale del cristiano è quello di rivelare il volto, l’agire di Cristo e la sua presenza, questo lo si può fare soprattutto a fianco dei propri fratelli e sorelle, portando con loro la croce. E allora la croce da strumento di obbrobrio e di condanna, diventerà anche per noi, come per Gesù strumento di salvezza, di gloria e di regalità per tutta l’eternità. Buona e Santa Domenica! Don Antonio
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