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RUBRICHE- IL NUOVO ANNO CON DON ANTONIO NACCA

All’ inizio di questo nuovo anno, invito tutti voi carissimi lettori, a riflettere sulla realtà sacra del tempo. Rendiamo sacro il tempo santificando le feste e la domenica. Rendiamo sacro il tempo col comportarci da veri cristiani, con la testimonianza, con l’esempio e con l’evangelizzazione. Rendiamo sacro il tempo dimostrandoci aperti, disponibili e accoglienti verso i bisognosi, i poveri, gli ammalati e i profughi. E a rendere sacro il tempo ci aiuti Maria, la Madre di Dio, che oggi, all’inizio di questo nuovo anno viene celebrata con questo titolo. Maria non è grande in se stessa. È donna, è una creatura, nostra sorella nel dolore e nella morte, eppure è grande perché è la madre del Figlio di Dio. Immacolata per grazia e sempre fedele al progetto di Dio. È nostra Madre nella fede perché, come ci viene presentata nel Vangelo di oggi :” Serbava tutte queste cose, mediandole nel suo cuore”. Ed è solo meditando che noi troviamo in noi stessi e negli altri, la realtà dei figli adottivi di Dio Eppure Maria è grande, perché è la sapiente per eccellenza, che sa penetrare nel segreto profondo delle cose. E a rendere sacro il tempo ci aiuti il Signore, il Principe della pace, perché in Lui si realizza la pace, perché c’è ancora tanta violenza e criminalità organizzata, nel mondo La pace non è solo un buon sentimento. Essa sfida i luoghi comuni e il buon senso consolidato dai benpensanti. Si fa in due. Ma per farla bisogna cominciare. È necessario che qualcuno inizia, rinunciando per prima a qualcosa di sé e all’ istinto di possesso. La pace, come ci insegna la Parola di Dio, è la riconciliazione dell’uomo con Dio. La pace per noi cristiani non è solo la pace militare, la pace come assenza di guerra, la pace dei trattati, tregua o “cessate il fuoco”. È il disarmo non solo delle armi, ma anche delle ingiustizie, delle oppressioni, degli egoismi, dei razzismi e delle emarginazioni. Ma bastano le parole? No, le parole non bastano per la pace, servono i gesti. Ma non bastano neppure i gesti. La pace è la società della non violenza, del dialogo, dell’ incontro, del rispetto delle idee e delle diverse forme di ricerca del senso della vita e della storia, delle sofferenze e dei sogni e del dolore e delle speranze. In questo contesto, preghiamo per il papa emerito Benedetto XVI, che ieri mattina è salito al cielo. Egli ha servito la Chiesa nel ministero petrino, con la sua costante preghiera. Accompagniamolo all’ incontro con il Signore Risorto, con la nostra preghiera. E ricordiamo che non siamo più schiavi, perché siamo figli . Questa è la profezia del Natale. E se siamo figli, siamo anche eredi di Colui che ha creato l’universo e l’uomo per la pace. Buon Capodanno 2023 Don Antonio Nacca
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