LO SCIENZIATO LUCA MALORNI DI ORIGINI MATESINE AL VERTICE MONDIALE DELL’ONCOLOGIA
Il Professore Luca Malorni (nella foto), oncologo di fama mondiale, del quale ci siamo già occupati dalle pagine di Casertasera anche per le sue origini matesine, essendo nato a Piedimonte Matese da famiglia residente a Raviscanina, è ormai al vertice della classifica mondiale per i suoi studi sulla regolazione e inibizione del ciclo cellulare ad opera di particolari enzimi, le chinasi dipendenti dalla ciclina (CDK4/6), che nei tumori maligni sono solitamente più attive, generando così un segnale proliferativo significativo. L’inibizione delle CDK4/6 ad opera di nuovi farmaci disponibili consente di frenare la progressione del tumore, ma non in tutte le pazienti. Luca Malorni e il suo team di ricerca presso il “Centro di oncologia transazionale” dell’Ospedale di Prato, del quale fa parte anche la professoressa Ilenia Migliaccio che è anche sua moglie, hanno
recentemente scoperto un nuovo marcatore tumorale del cancro al seno, la Timidina Chinasi 1, misurando la quale con un semplice prelievo di sangue, si valuta immediatamente se la paziente in cura risponde o se c’è una resistenza alla risposta con la chemioterapia che associa la tradizionale cura ormonale con i più recenti farmaci inibitori delle CDK4/6. Nel caso di una resistenza, e quindi della mancanza di una risposta positiva alla cura, si avvia la paziente ad un trattamento con cure alternative, risparmiando mesi di cure inutili prima di accorgersi che esse non stavano funzionando, riducendo alla paziente le possibilità di remissione e di guarigione.
Sulla prestigiosa rivista “Frontiers in oncology” è apparso un lavoro di analisi bibliometrica proprio nel campo della resistenza agli inibitori CDK4/6 (scaricare dal link: https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fonc.2022.917707/full) dal quale emerge che “Il professor Malorni Luca dall’Italia è attualmente l’autore più autorevole nel campo” e viene classificato al primo posto nella Tabella 2, che riporta i 20 più produttivi autori nella resistenza agli inibitori CDK4/6. Di lui si scrive: “Tra gli autori che studiano il problema della resistenza agli inibitori CDK4/6, l’autore con più pubblicazioni è il Prof. Malorni Luca dell’Ospedale di Prato, Italia, con 21 articoli. Il suo primo articolo su questo argomento è stato una recensione pubblicata nel 2014 su Current Opinion in Oncology, Cyclin-dependent chinase 4/6 inibitoris in breast cancer therapy, con un impact factor di 3.915 e 27 citazioni fino ad oggi. Migliaccio Ilenia, anche lei dell’Ospedale di Prato, ha contribuito a questo articolo. Malorni Luca appare accanto al Prof. Migliaccio Ilenia nella maggior parte dei suoi articoli pubblicati, coprendo la ricerca di base sull’espressione genica che inattiva la funzione RB, i potenziali biomarcatori della resistenza terapeutica e l’inibizione del CDK7, nonché articoli di revisione occasionali sulla ricerca attuale sulla resistenza o scoperte chiave.”
A chi volesse approfondire leggendo l’articolo è necessario fornire qualche notizia sulla bibliometria, la scienza che si occupa, com’è noto, della misurazione delle pubblicazioni scientifiche e del loro impatto all’interno della comunità scientifica. Ciò allo scopo di rispondere ad alcune domande fondamentali per la ricerca scientifica quali, ad esempio, l’importanza delle riviste, il numero di citazioni di un articolo scientifico e, non ultimo, la posizione di uno scienziato all’interno di una graduatoria virtuale per una sua valutazione anche in termini di accesso a finanziamenti o di avanzamento della carriera.
Nel caso di singoli ricercatori gli indicatori bibliometrici maggiormente utilizzati, che sono quelli utilizzati nell’articolo, sono: 1) H-index, che ha un valore n se almeno n lavori tra quelli che ha pubblicato un autore sono stati citati almeno n volte ciascuno, cioè un autore ha un H-index di 10 se ha 10 delle sue pubblicazioni citate almeno 10 volte; 2) G-index, calcolato sulla base della distribuzione di citazioni ricevute dalle pubblicazioni di un autore ed è definito in modo tale che sull’insieme dato di articoli, ordinati in ordine decrescente di citazioni ricevute, il valore dell’indice-g è assegnato quando i primi g articoli hanno ricevuto cumulativamente g2 citazioni; M-index, che in pratica visualizza l’H-index per anno dalla prima pubblicazione e viene utilizzato in per confrontare all’interno di un campo specifico ricercatori con durate di carriera molto diverse. Cosa aggiungere di piu’. La notizia negli ambienti scientifici è stata commentata positivamente. Il Dr Luca è figlio dello scienziato ex CNR Antonio e per questo molti non si stupiscono, per altri ancora, particolarmente nell’alto casertano, la notizia viene accolta con grande favore. Quando un figlio di questa terra raggiunge obiettivi cosi alti non puo’ che rendere tutti poi’ orgogliosi. E’ proprio grazie al lavoro scientifico di un solo italiano, l’Italia è la terza nazione in classifica in questo campo dopo gli Usa e la Cina che hanno schiere di ricercatori a lavorare sullo stesso tema. Questo, dimostra che l’ingegno italiano vale molto di più di quello degli altri Paesi sia nella ricerca che anche in altri settori. Il Governo dovrebbe prestare sempre piu’ attenzione alla ricerca perchè poi ,come in questo caso, i risultati inevitabilmente arrivano.
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