250° DELLA MORTE DI VANVITELLI, MA NOI NELLA REGGIA ABBIAMO INCONTRATO CHI LA PROTEGGE: GLI AGENTI A CAVALLO
Annibale Bologna|Caserta. Nel duecentocinquantesimo anniversario della morte di Luigi Vanvitelli avvenuta in Caserta il 1° Marzo 1773, la Citta’ ed, in particolare, la Reggia delle meraviglie, hanno celebrato detta ricorrenza con l’apertura al pubblico delle “Sale Vanvitelli”, spazi in cui sono stati esposte testimonianze (disegni, lettere, testi) contemporanee e correlate alla vita del Geniale Architetto. Il tutto e’ stato curato dalla sapiente regia della Direttrice dell’ immenso Bene Monumentale, Tiziana Maffei. Ma non e’ nostra intenzione trattare, in via esclusiva, del sia pur rilevante evento odierno ma andare “oltre”, o meglio, parlare di “dettagli” operativi che hanno contribuito a rendere possibile la realizzazione della celebrazione nel Reale Palazzo.In particolare, ci riferiamo alla silenziosa ma vigile presenza, nel parco della Reggia delle squadre ippomontate del locale Corpo della Polizia di Stato.
Ed oggi, per nostra fortuna, ci e’ capitato di imbatterci in due agenti a cavallo che, in modo semplice ma rassicurante , con fare vigile ma paziente, perlustravano i viali del parco prestando la loro attenzione ai meravigliati ed entusiasti turisti che, in una bella giornata di sole, affollavano le aree monumentali.Giovanni e Biagio sono due figure conosciute e rispettate tra gli addetti ai lavori del luogo che, con fare disponibile, non si sono sottratti alle poche domande fatte da chi scrive.
Evidenziano che il loro compito e’ quello di controllare l’area verde del Parco Reale ogni giorno, verificando che le attivita’ in loco si svolgano serenamente: essi sono ben consapevoli che il luogo e’ deputato allo svago nel dovuto rispetto delle regole. E ricordano come, grazie alla sinergia tra locale Questura e Direzione della Reggia, il triste fenomeno del commercio abusivo posto in essere, ai danni degli ignari turisti, in un luogo tanto caro all’Arte, sia stato del tutto debellato. In merito, ricordano come, nei lunghi mesi in cui si inizio’ a contrastare per poi debellare il fenomeno del commercio abusivo, piu’ d’uno degli interessati respingeva i fermi inviti a lasciar perdere gli smarriti turisti, asserendo che il loro era un “diritto ereditario”, essendo figli di “operatori” in pensione che,sia pur in modo abusivo, avevano esercitato per anni in loco l’attivita’ lasciata nella loro disponibilita’ dai “creativi” genitori.
Con orgoglio, evidenziano come le pattuglie di Polizia Ippomontate siano state istituite, stabilmente, nel parco della Reggia, nel lontano 2004 (prima, ogni mattina, sia pur trasportate con appositi automezzi, provenivano da Napoli): Ed oggi, il Parco della Reggia di Caserta, risulta teatro operativo ( assai gradito, aggiungiamo noi) della loro presenza assieme ad un ristretto numero di Citta’ Italiane, quali Palermo,Catania,Napoli, Roma, Firenze, Milano e Torino, per un totale di circa 200 Agenti a cavallo.
Entrambi stupiscono l’ascoltatore allorche’ evidenziano come, per loro, ogni giorno sia un nuovo giorno in quanto con stupore, ogni volta,, si accorgono della presenza di nuovi dettagli monumentali che, in precedenza, sembravano non essere addirittura presenti.La piu’ bella frase e’ quella da essi pronunciata al momento del commiato, quando con atteggiamento passionale, all’unisono dichiarano di augurare ai loro figli di poter essere ben consapevoli della valenza e della bellezza di un lavoro come il loro, da essi svolto con passione e nel rispetto del bene comune.Si’. Davvero un bell’incontro oggi. In grado di dare speranza in tempi apparentemente dominati da aridi e colpevoli egocentrismi.
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