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RUBRICHE- IL BRANO EVANGELICO DELLA GIOIA CON DON ANTONIO

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Carissimi lettori, il brano evangelico di oggi, in questa Quarta Domenica di Quaresima “Laetare”, cioè della gioia, come viene espressa dal colore rosaceo della casula, che si indossa in questa Domenica, ci ricorda che siamo figli della Luce del mondo e l’episodio del cieco nato ci rammenta che nel Battesimo abbiamo accolto la persona di Gesù, vera Luce del mondo. Confermiamo la nostra scelta: accogliere la Luce o rifiutarla. La solennità di San Giuseppe si celebra domani, Lunedì 20 Marzo. Auguri a tutti i papà. Un giorno il Papa Pio X, nel corso di un’udienza, dopo aver rivolto la sua parola, densa e precisa a un folto gruppo di presenti, comunicando serenità e fiducia, a un certo punto si accorse che la sua mano paternamente offerta non venne accolta. Un sacerdote gli sussurro’ all’orecchio :” È un cieco” e il Papa riflettendo tra sé e sé esclamò a voce bassa, dicendo:” Siamo tutti ciechi”. Si curvo’ su quel fratello, che non vedeva, come il cieco nato, che abbiamo ascoltato nel Vangelo. Quel cieco, rappresenta tutta l’umanità, bisognosa di luce e di salvezza. Il cammino del cieco nato è anche il nostro cammino. È un cammino fatto di ostacoli interni ed esterni. Il suo desiderio:”Fa che io veda” e la sua professione di fede”Io credo” diventano testimonianza di quella cecità che è dentro ciascuno di noi. Spesso, preferiamo non vedere, preferiamo non aprire gli occhi, preferiamo restare nelle tenebre, forse perché ci fa comodo, mentre Gesù ci rivolge la sua parola che è una spada affilata, a doppio taglio. Ogni volta che ascoltiamo la Parola di Dio, dobbiamo farci questa domanda:”Questa Parola oggi che cosa ha fatto in noi, che cosa ha suscitato?, è servita o no a correggere gli errori, i difetti, la superbia, l’orgoglio, l’accontentarci delle poche cose, che forse facciamo tanto per farle e che non sono sufficienti per essere veri cristiani?. Il Signore non si accontenta se alla domenica partecipiamo alla Santa Messa o se qualche volta recitiamo le preghiere. Vuole che lo testimoniamo, ma non solo con le parole, ma con i fatti, con l’esempio, con lo stile di vita che scaturisce da un cammino di fede, che tutti, attenzione, indistintamente, siamo chiamati a fare. Come il cieco nato, anche noi dobbiamo sentire la necessità di correre dall’ Inviato, alle sue acque di rigenerazione, per ricevere la Luce della fede che Lui è venuto a portare sulla Croce. Che la Croce, cioè non è più strumento di morte, ma porta che ci permette di diventare intimi familiari di Dio. Lasciamoci scomodare e scuotere dalla Croce, senza distogliere gli occhi dall’ Inviato e scopriremo come tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, perché solo Lui ci donerà la luce della fede, nella potenza e nell’amore di Dio. Solo Lui farà di noi degli umili testimoni credibili che lo adoreranno e lo loderanno nella gioia, per sempre. Buona e Santa Quarta Domenica di Quaresima! Don Antonio

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