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UN CONVEGNO DEGLI ALUNNI DELLA SCUOLA DI ALIFE- SANT’ ANGELO D’ALIFE PER RICORDARE IL MESSAGGIO DI DON DIANA

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Alife. “Per amore del mio popolo non tacerò”. Questo è uno dei messaggi piu’ incisivi di don Peppe Diana, ucciso dalla camorra che è ormai diventato uno slogan per un tema che si ripropone ogni anno in tutte le scuole e ogni volta che si parla di legalità.

“A tal proposito-dice la dirigente scolastica Angela Faraone, sempre sensibile a questi temi –  don Pasquale Incoronato ha accolto l’invito del nostro istituto ad affrontare il tema della Legalità con i nostri giovani lui che l’illegalità la conosce, la combatte e la sperimenta sul campo quotidianamente essendo un sacerdote di trincea ha letteralmente illuminato i cuori e le menti de nostri  alunni della Secondaria di Primo grado di Alife e Sant’Angelo e di tanti adulti tra docenti e genitori” .

Insieme a lui quattro testimonianze di ragazzi che con le loro storie di vita vissuta ai margini della società, hanno dimostrato come l’amore e la dedizione li abbia salvati dal baratro in cui le loro vite stavano affondando. Erano presenti la Dirigente Angela Faraone, Don Emilio Salvatore a rappresentare la parrocchia di Alife e la referente di educazione civica Carla De Lellis che ha coordinato l’incontro.

“La Resurrezione può essere gia’ qui su questa terra e le testimonianze dei figli della Locanda di Emmaus ne sono la prova tangibile! Si può risorgere dalle povertà” – ha ribadito più volte il sacerdote, parroco di una non facile realtà come quella di Ercolano e docente di teologia presso il Seminario, ià responsabile della pastorale giovanile di Napoli. Così dalla strada cattiva maestra ad una casa quale rifugio felice i piccoli sono intercettati, accolti e custoditi. Perchè è compito di noi adulti è proprio quello di intercettare le sofferenze e i drammi che silenziosamente attraversano gli animi delle giovani vite facili, prede delle organizzazioni camorristiche.Un progetto ambizioso quello della “Locanda di Emmaus” che insieme all’oratorio rappresenta una famiglia anche per chi non ce l’ha . Qui i ragazzini fin dalla tenera età s’incontrano giocano e studiano. Si perchè la scuola è il primo deterrente della criminalità organizzata. E i ragazzi vogliono andare a scuola.

 

“Dunque la promessa- conclude la Dirigente scolastica Faraone (nella foto) – è non lasciar cadere questo seme ma coltivare questa opportunità e confrontarci più spesso interagendo insieme con Don Pasquale ed i suoi “figli” con la parrocchia e le famiglie ed insieme con tutte le agenzie educative presenti sul territorio, affinchè iniziative come quelle di oggi portino davvero frutto e riescano a strappate un sorriso di speranza nei cuori assopiti di tanti giovani delle nostre comunità”.

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