PIANI PAESISTICI: PUO’ UNO STRUMENTO DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE NON ESSERE CONDIVISO
PIEDIMONTE MATESE. Speriamo non sia così per il redigendo Piano Paesistico Regionale frutto della Intesa Istituzionale sottoscritta nel 2016 tra la Regione Campania e l’allora Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT).
La Regione Campania in attuazione di tale Intesa ha approvato il Preliminare di Piano Paesistico Regionale costituito dalla relazione, dagli elaborati cartografici e dal rapporto preliminare ambientale.
In una successiva fase si è provveduto a redigere: il “Catalogo delle dichiarazioni di notevole interesse pubblico”; “l’Atlante degli ambiti di Paesaggio”; con ulteriori elaborati cartografici aggiuntivi tra cui: “Catalogo dei fiumi, torrenti e corsi d’acqua”; “Catalogo delle zone di interesse Archeologico”; “Catalogo degli Usi Civici”; prima stesura del “Rapporto Ambientale Integrato con Valutazione di Incidenza”.Per tutta l’attività sin qui svolta sono state richieste osservazioni da parte dei Comuni interessati dalle Aree di Notevole Interesse pubblico in ordine alle perimetrazioni di cui alla fase ricognitiva.
“Come Associazione – chiarisce il presidente di Matese in movimento Angelo Milo – abbiamo riscontrato la mancata partecipazione in modo attivo da parte delle comunità locali e ciò ha comportato che siano state fatte delle scelte in molti casi senza alcun riferimento alle situazioni esistenti. Una ricognizione non può essere riferita alla sola perimetrazione cartografica dei beni, bensì deve contenere “specifiche prescrizioni d’uso” per sventare penalizzazioni per lo sviluppo socioeconomico dei territori interessati”.
- Cosa fare adesso?
“ Confidiamo in un confronto urgente tra la politica regionale e le amministrazioni locali nella definizione e realizzazione delle politiche paesaggistiche che interessano i nostri territori”.
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