CONVEGNO SULLA STRAGE DI CAIAZZO IL PROSSIMO 27 GIUGNO
Caiazzo – La Parrocchia dei Santi Giovanni e Paolo a Caiazzo, nell’ambito delle
manifestazioni culturali su “LA STORIA NEI LUOGHI DELLA STORIA”, ha indetto un
convegno sul tema: “A 80 anni dalla strage di Monte Carmignano, perché non
riusciamo a fare i conti con la storia?”
L’iniziativa si terrà martedì 27 giugno, alle ore 18.30, presso l’oratorio della chiesa di
S. Maria di Bucciano, in località Pantaniello di Caiazzo.
Sono previsti gli interventi di Nicola Sorbo, autore del volume “Tra memoria e oblio.
L’eccidio di Caiazzo”, Sabina Martino de Carles, del Comitato provinciale ANPI,
Antonio Gisondi, già docente di storia della filosofia moderna all’Università di Salerno,
Paolo Franzese, già dirigente archivista del Ministero per i Beni Culturali, Guido
D’Agostino, Presidente dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza.
L’invasione russa dell’Ucraina, con un attacco esteso e sistematico contro la
popolazione civile, ci induce a riflettere anche sulla nostra storia.
Caiazzo, che ha visto cadere tanti suoi figli nella guerra voluta dal fascismo e che ha
subito le violenze dell’occupazione nazista con decine di vittime innocenti, ancora oggi
sembra faccia fatica ad acquisire una memoria di quel tragico periodo, fondata sulla
verità storica. Purtroppo, il rapporto con il passato è spesso condizionato da fattori
diversi dalla storia, di carattere personale, ideologico o identitario, che tendono a far
dimenticare il racconto del contesto storico in cui gli avvenimenti si sono svolti.
Nel corso dell’incontro saranno affrontate proprio le questioni che rendono così
difficile la costruzione di una consapevolezza storica degli eventi. L’auspicio, partendo
da queste considerazioni, è che si possa avviare una riflessione civile, aperta al
confronto e alla conoscenza di nuove informazioni, senza però contrapporre memoria
ad altra memoria per “relativizzare” o, peggio, per cancellare un periodo della storia.
Solo così la memoria collettiva non sarà più solo tesa a ricordare le vittime di una cieca
barbarie, ma sarà finalizzata alla costruzione di un futuro di pace e fratellanza fra i
popoli.
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