BRETELLA DI SAN LEUCIO, LAVORI FERMI… AL PALO
Annibale Bologna|Caserta. Nell’uso figurativo la dizione “fermo al palo”significa sprecare un’opportunita’, perdere una buona occasione.Nel caso di specie la frase ben si adatta a quanto sta accadendo, da anni, alla bretella di San Leucio, ossia al raccordo di meno di due chilometri che, nelle intenzioni di chi la progetto’, avrebbe dovuto unire, bypassandole, due vie di comunicazione importantissime e tangenti al borgo borbonico casertano: la strada proveniente dalla localita’ “gradilli”, direzione Caiazzo – Caserta e la strada che, dalla rotonda ove e’ stata posizionata la statua di Ferdinando di Borbone prosegue verso il comune di Casagiove.Dobbiamo riconoscere che il progetto, nelle intenzioni, non era affatto male: si trattava di snellire un tipo di traffico, soprattutto costituito da mezzi pesanti, che sin dagli anni ’70 del secolo scorso,
invade in modo pervasivo il piccolo centro borbonico divenuto, suo malgrado, luogo di snodo veicolare “invasivo” ed impattante, con un equilibrio architettonico e viario davvero smisurato rispetto alle capacita’ assorbenti del territorio locale. E fin qui il discorso era condivisibile. Non lo e’ piu’ per cio’ che attiene i tempi e le modalita’ della realizzazione dell’opera che, dobbiamo dirlo, non si caratterizza per sorte fortunata. Difatti, come si evince dal servizio fotografico a corredo del presente articolo, lungo il corso della bretella, a circa meta’ della strada, ci si imbatte in un alto palo, a forma di croce, che si erge solitario al centro della via e che va a costituire punto di appoggio di esistente ed evidente linea elettrica.A questo punto la domanda sorge spontanea : non sarebbe stato meglio studiare, con oculatezza e minore distrazione , lo stato del terreno ove di li’ a poco sarebbe stata tracciata la bretella in questione?E cio’ proprio al fine di rendere possibile il regolare deflusso delle auto e dei mezzi pesanti evitando, in tal modo, blocchi temporali che ostacolano la definitiva realizzazione di tale asse viario che, di sicuro, stanno costando al contribuente fior di euro.Intanto i lavori, spiace rimarcarlo, sono “fermi al palo”.
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