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L’UNITA’ D’ITALIA, IN TERRA DI CASERTA, FU VERA GLORIA?

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 Annibale Bologna|CASERTA.C’era aria leggera stasera nel Borgo  Borbonico   di  San Leucio. Piu’ del solito.Aria vera pero’, mista  a voci di un tempo che aspettavano di farsi materia per  farsi udire  attraverso il   racconto narrativo estrapolato da un testo scritto da un leuciano d.o.c.: parliamo  di Ferdinando Ghidelli, autore  del libro “l’unita’ d’Italia a Caserta  e dintorni” ( graus edizioni).L’occasione e’ stata fornita dal Circolo Sociale di San Leucio che, con l’essenziale  collaborazione  del socio Donato Papa, ha coinvolto  un folto pubblico, ben  attento e desideroso di abbeverarsi presso fonti indipendenti  dalla storiografia ufficiale che, ancora oggi, a volte noiosamente,  ci narra di una unita’ d’Italia realizzatasi attraverso  (sin troppo)  “eroiche  gesta” dei Mille;Tale racconto , a ben vedere, non regge piu’ rispetto alle tante e precise  domande che il  pubblico attento fa oggi  a chi mastica di  Storia vera,   in quanto consapevolmente  non piu’ soddisfatto da improbabili   racconti, troppo  “epici”, studiati sui testi scolastici. Ed il testo di Ferdinando Ghidelli,ad avviso di chi scrive, ben si incunea in questo nuovo solco narrativo in quanto  tende a contribuire, per quanto di competenza,  a  fare chiarezza su  cio’ che  accadde nel territorio casertano, e nei borghi vicini alla citta’ della Reggia, in una  fase storica particolarissima, ossia quella che va dal 1861 al 1865 nell’ambito di un territorio caratterizzato da fortissima instabilita’ politica ed in cui, non a caso, nel 1861 si registra l’assalto posto in essere da Cipriano La Gala e dai suoi seguaci ai danni del carcere di Caserta, azione a seguito della quale vengono liberati oltre 100  prigionieri detenuti nella prigione oramai amministrata dal nuovo potere forte del Nord  della nuova Italia. E, non  a caso, era  gente  gente comune quella  che, in quegli anni, partecipo’ a  vicende di vera resistenza popolare, arrivando testimoniare, con forza,  l’avversita’ verso i nuovi “padroni del nord” attraverso episodi,senza timore di smentita storica,  come quello che vide  la popolazione  del borgo di Casolla manifestare per le strade sventolando bandiere   borboniche.

L’autore ha narrato   episodi inconfutabili che dimostrano come, la  cd. “normalizzazione” imposta dai Savoia, non era di certo in linea con uno stato di diritto violato, con costanza, senza ritegno. Come accadde al fratello dello stesso Cipriano di cui, una volta entrato nel carcere di Portoferraio, si persero per sempre le tracce e non al di fuori dello stesso ma, si badi bene, al di dentro delle sue mura.La narrazione dell’autore e’ stata arricchita poi dagli appassionati contributi narrativi dello storico presidente del Circolo Leuciano, Ciro Carnevale nonche’ dalla stimolante esposizione della dirigente  scolastica  Adele Vairo, preside del liceo casertano Manzoni. Ha concluso l’interessante serata l’esibizione del gruppo musicale Nantiscia, testimone di “musica dotta” campana , da anni, noto a livello nazionale.

About Lorenzo Applauso (2708 Articles)
Iscritto all'ordine nazionale dei giornalisti, già direttore e fondatore della testata giornalistica italianews24.net e attualmente alla direzione di Casertasera.it. Collaboratore di numerose testate nazionali e locali.

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