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DISAGI AL SITO BORBONICO DI S. LEUCIO. DELUSO UN CITTADINO CHE VIVE FUORI :”NON TORNERO’ PIU’ A CASERTA”

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Annibale Bologna|”Non tornero’ piu’  a San Leucio. Spiace dirlo, ma non reggo piu’, emotivamente, nel fare  ritorno d’estate nel mio Borgo natio e, purtroppo, dover constatare che, anno dopo anno, per causa degli uomini  l’incuria per i monumenti e il maltrattamento riservato alle strade non solo permane bensi’  aumenta a vista d’occhio”. Cio’ e’ quanto riferisce, a chi scrive, a mo’ di sfogo, il Signor F.S. nativo del Borgo e che, a causa  del trasferimento della propria figlia per motivi di lavoro, oramai  vive  in alta Italia  da qualche  anno e  divide la propria  esistenza tra il Nord  ed il Sud della Penisola. Rincara  la  dose il Signor D.G. D., altro leuciano d.o.c. che, dall’alto della sua esperienza legata  anche alla sua non proprio tenera    eta’, dichiara  quanto segue: “sono oramai in pensione da oltre un ventennio e sono tornato a vivere a San Leucio trasferendomi  dal Nord Italia per amore del mio territorio. Ma una catastrofe del genere non la ricordo. Tra monumenti abbandonati a se stessi,  strade piene di buche, marciapiedi sconnessi ed erbacce diffuse,  ho la triste sensazione di vivere in una citta’ caratterizzata  da bombardamenti quotidiani”.

Abbiamo iniziato l’articolo con le lucide dichiarazioni  fatte da due leuciani “diversamente giovani” (parliamo di due ultraottantenni) che, mentre esternano le loro sensazioni, non riescono a trattenere la loro emozione (inumidiscono  gli occhi) quando fanno riferimento  a proprio borgo natio che, in altri Comuni, sarebbe senza ombra di dubbio il fiore  all’occhiello o la punta di diamante del territorio. Viceversa, quanto continua  ad accadere nel Sito Borbonico di San Leucio e’ stupefacente, al di fuori di ogni logica. Come e’ riscontrabile dalle foto, la strada comunale che divide in due la principale piazza del Paese (Piazza della Seta) continua, da mesi, ad essere interessata dalla presenza di  un’ ampia area , transennata alla meglio, in cui per qualche giorno, ha  lavorato una ditta incaricata dall’ente locale al fine di ripristinate la viabilita’ messa in discussione dalla presenza di un profondo e pericoloso “cratere”. Ora pero’ il cantiere e’ pericolosamente abbandonato a se stesso. Al pericolo determinato da tale situazione strutturale deve pero’ aggiungersi altro pericolo rappresentato dall’assenza di idonei segnali stradali  atti ad evidenziare lo stato  di dissesto strutturale  in cui versa l’area  interessata. Di piu’. In assenza delle previste luci notturne e’ ricomparsa una fioriera di plastica  posta, evidentemente,  da mani ignote al fine di segnalare agli ignari automobilisti lo stato di persistente pericolo per l’ordinaria circolazione. Detta fioriera fa bella scena assieme a del terreno diffuso versato al fine, evidente, di completare l’opera d’arte ivi  presente. Ancora una volta evidenziamo l’altrettanto  stato di colpevole abbandono che caratterizza il lato opposto della storica piazza in cui insiste la fontana monumentale del 1700. Essa   brilla, oramai, non piu’ di luce propria ma per la trascuratezza  con cui, senza propria colpa, viene trattata. Registriamo che al suo fianco e’ sempre presente l’ ampio cedimento, transennato da oltre a un anno, reso coreograficamente  imperfetto dalla presenza di tubi di scolo di plastica arancione; il tutto in bella vista attorniato da enormi zanzare e contraddistinto da  fetido odore. Ed e’ corretto evidenziare che tale incresciosa situazione pur essendo  stata, sin dal suo determinarsi, denunciata sia  dal presidente dalla locale Pro Loco locale sia dal consigliere comunale di minoranza del luogo Pasquale Napoletano, non e’ stata,  ad oggi, affrontata  e  risolta da parte degli organi di competenza.Che dire. A chi  scrive  non  resta   che riportare, ancora una volta e per semplice dovere civico,  all’attenzione di chi ha il  dovere di intervenire’ (in primis,  il Comune) la grave  e violenta offesa alla dignita’ di un Borgo ed ai suoi abitanti che, per Storia  e tradizioni culturali, meriterebbero ben altro trattamento in quanto non a caso (e non sappiamo, a questo punto, sino a quando) e’ ancora presente tra  i  Borghi nazionali  salvaguardati dall’UNESCO. Ma fino a quando?

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