RUVIANO, MUSICA, ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE E RIVELAZIONE DI UN’ARTISTA LOCALE: CONCLUSA CON SUCCESSO LA FESTA DELLA CULTURA CONTADINA
Clara Riccio|Ruviano. Nel caratteristico borgo medievale di Ruviano, provincia di Caserta, si è appena conclusa con successo la Festa della Cultura Contadina, tenutesi dal 18 al 20 agosto, organizzata dalla Pro Loco Raiano, presieduta dal col. Pasquale Di Meo con il patrocinio del comune di Ruviano e finanziato dalla Comunità Europea. Il piccolo borgo dell’alto casertano è stato animato per tre giorni da gruppi folkloristici italiani e internazionali e pervaso dalle prelibatezze gastronomiche con prodotti a km0 delle aziende agricole e zootecniche locali, preparate da un folto gruppo di volontari, donne e uomini che lavorano con generosità e amore per la comunità, in particolare le signore “masterchef” (come tutti amano chiamarle), che da sempre si attivano per la buona riuscita delle manifestazioni locali. Tanta musica e ottimo cibo, ma non solo, un contributo importante per il successo delle tre serate è stato dato anche dall’arte, con l’esposizione nel centro storico dei lavori di intaglio e scultura del legno di Pasquale Di Matteo e la collezione delle opere della pittrice autodidatta ruvianese, Maria Landino, una vera rivelazione per gli abitanti e per le persone dei paesi limitrofi. Passeggiando nei vicoli del borgo medievale, infatti, i visitatori hanno trovato una gradita sorpresa, un’esposizione di quadri davanti ai quali non potevano non rimanere affascinati e incantati. “Mi chiamo Maria, pittrice dilettante in età adulta”, la scritta sul cartellone esposto all’entrata del vicolo che ospita la mostra en plein air, è
stato un modo per accogliere i visitatori ed avvertirli, quasi come a scusarsi, che lei, Maria Landino, non ha frequentato corsi e scuole d’arte, ma ha solo seguito la sua passione, il suo bisogno di dipingere. Una passione, latente fin da giovane, ma accantonata per dedicarsi alla famiglia e che, come afferma lei stessa, ha riscoperta solo in età adulta, in una fase particolarmente difficile della sua vita, quando il suo mondo ha cominciato a sgretolarsi, togliendole tutte le certezze. La pittura, a quel punto, è diventata un rifugio, una realtà alternativa dove poter esprimere le emozioni più profonde, mettendo su tela la complessità del suo mondo interiore, della sua anima. L’artista predilige, senza dubbio, la pittura paesaggistica, gli ambienti all’aperto; tema ricorrente delle sue opere è il cielo, lo spazio infinito, come
simbolo di eternità, che si può ammirare di notte illuminato dal chiarore della luna, oscurato dalle nuvole che preannunciano un temporale, al tramonto con i riflessi del sole che si scagliano sull’acqua del mare, oppure ci si può trovare davanti all’immagine simbolica di una lunga scala che arriva fino al cielo.
Si tratta di una pittura libera da schemi predefiniti, in cui si alternano paesaggi ameni a quelli più cupi, linee nette e colori ben definiti a colori sfumati e mescolati insieme spinti solo delle emozioni che la pervadono nel momento in cui posa il pennello sulla tela. Il suo talento innato è stato riconosciuto e apprezzato dai tanti visitatori e acquirenti, entusiasti e rapiti dalla sua arte. Il successo della manifestazione è scaturito sicuramente da un eccellente lavoro di squadra e da un fare sistema con tutte le energie e le risorse proiettate verso un’unica direzione.
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