IERI IL PRESIDIO DEI LAVORATORI SOFTLAB E DI OREFICE
Riceviamo e riportiamo il seguente comunicato stampa. Ieri mattina si è svolto il presidio dei lavoratori Softlab a cui hanno partecipato anche i lavoratori
di Orefice, entrambi accomunati da una reindustrializzazione Jabil che si sta rivelando una
vera e propria truffa a danno del territorio e dei lavoratori.
“Le Lavoratrici e i Lavoratori sono stufi dei soliti bla bla bla, qui servono i fatti si sta rischiando
un dramma sociale che va immediatamente scongiurato,-dichiara Francesco Percuoco,
Segretario Generale Fiom Caserta- le maestranze di Orefice sono in prossimità della scadenza
della NASPI, rimanendo poi senza uno straccio di sostegno al reddito, mentre quelli di Softlab
hanno la cassa integrazione in scadenza a dicembre senza nessuna prospettiva.”
Una delegazione sindacale accompagnata da alcuni lavoratori ha incontrato l’assessore
Marchiello ma purtroppo senza avere nessuna risposta su cosa intende fare per trovare una
soluzione sia in termini di ammortizzatori sociali che di prospettive industriali ed
occupazionali.
“E’ mai possibile-continua il Segretario Generale Percuoco-che in questo paese si permette a
qualche pseudo imprenditore di intascare i soldi per la ricollocazione e poi scappa come se
nulla fosse successo?
I lavoratori sono esasperati, andare avanti e indietro tra Prefettura, Regione e Ministero per il
momento non ha prodotto niente, si continua a rimanere senza stipendio, senza prospettive
occupazionali e domani, molto probabilmente, anche senza nessun sostegno al reddito.
Basta! così non si può più andare avanti, la sfiducia sta aumentando e questo non è un bene
né per la gestione della vertenza che può prendere una piega incontrollabile ne per la
credibilità delle istituzioni democratiche che dovrebbero tutelare la dignità delle lavoratrici e
dei lavoratori.
Se nei prossimi giorni non ci saranno novità importanti per una soluzione positiva della
vertenza si intraprenderanno tutte le azioni utili per la difesa degli interessi e del futuro delle
Lavoratrici e dei Lavoratori.”
Rispondi