L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA QUALE MINA VAGANTE AI DANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA
Annibale Bologna| Il progetto relativo al regionalismo differenziato di cui risulta principale sponsor la Lega oggi al Governo del Paese continua a rappresentare un serio problema per l’unita’ nazionale.In breve, occorre qui evidenziare come il testo del disegno di legge Carderoli si ponga in palese contrasto con le norme della nostra Costituzione li’ dove, per esempio, affronta il problema dell’Istruzione.In merito, il disegno di legge ( mai abbandonato ) prevede che dovranno essere le Regioni a poter indicare i programmi scolastici riferiti all’offerta formativa, vedendosi riconosciuto il diritto di indicare l’organico delle scuole anche in deroga alle indicazioni del Centro.In tal senso, esse avranno la possibilita’ di finanziare nuovi corsi universitari riconoscendo agli Atenei del territorio regionale ulteriori e piu’ sostanziosi aiuti economici rispetto a quelli statali.Non solo: ad esse sara’ riconosciuta la possibilita’ di determinare i programmi di studio scolastico.Risulta chiaro come detta ampia autonomia di per se e’ incompatibile con quanto stabilito dall’articolo 33 della Costituzione che, testualmente, recita quanto segue :” la Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi”.Cio’ significa che e’ la Repubblica a stabilire cosa, come e dove studiare al fine di di rendere concreta e non ideale l’uguaglianza formativa di tutti i Giovani delo Stivale, siano essi residenti al Sud che al Nord .Non solo. L’autonomia differenziata prevede, ai sensi delle ultime modifiche apportate agli articoli 116 e 117 della Costituzione, la possibilita’ per le Regioni di intervenire in tema di Sanita’, di Musei, di Giudici di pace,sulle politiche del Lavoro, in tema di Trasporti, in materia di Porti ed aeroporti, di protezione civile, di strade, di ferrovie nonche’ in tema di Energia.Con l’Autonomia Differenziata e’ evidente che tali attribuzioni vengono chiaramente e violentemente a minare il principio dell’unita’ territoriale della Nazione nonche’ dell’uguaglianza tra i cittadini, penalizzando una parte molto importante di essi.Difatti tali attribuzioni, per essere concretizzate, hanno bisogno di un riconoscimento economico innovativo in favore delle Regioni stesse . Detto riconoscimento ha trovato la sua sostanza nei L.E.P. (livelli essenziali delle prestazioni) che Calderoli ha indicato quale strumento imprescindibile da riconoscere alle Regioni per sostenere il predetto accresciuto numero di competenze.Detti Livelli Essenziali, che si riflettono sulla vita dei cittadini, fanno riferimento alla alla cd. “spesa storica” procapite gia’ sostenuta dallo Stato per ciascuna Regione.Detta spesa gia’ oggi e’ drammaticamente diversa in tutto il territorio nazionale, passando dai dai 19 mila euro per la Lombardia ai 13 mila per la Campania, con ulteriore incidenza negativa per tutte le restanti Regioni del Sud.Sulla scorta di queste semplici considerazioni risulta ben chiaro il pericolo derivante per l’unita’ dello Stato dall’Autonomia Differenziata , con il riconoscimento, stavolta per Legge, della disuguaglianza tra i Cittadini anche in beffa all’auspicata eliminazione delle disuguaglianze pur prevista dalla superiore Costituzione
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