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IL RICORDO DEI CADUTI IN GUERRA, STAMATTINA A S. LEUCIO UNA TOCCANTE MANIFESTAZIONE   

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Annibale Bologna|Anche nel Borgo di San Leucio, in occasione della commemorazione dei defunti, si e’ svolta  una sentita e partecipata manifestazione presso il locale  Monumento   ai Caduti, sito nei pressi del Belvedere, in memoria  di quei Giovani che durante  il primo ed il secondo conflitto mondiale  fecero dono delle  loro  vite  in difesa del suolo natio.Si e’ trattata di una toccante  commemorazione officiata dal locale parroco   Don Antonio Iazzetta alla presenza dei soci del  Circolo Sociale, della Pro Loco e del Corteo Storico oltre che dei  discendenti, ancora in vita,  dei giovani scomparsi in guerra.Il Parroco,   salutandoli uno alla volta e  chiamandoli per nome  e cognome, ha invocato per i Caduti la Pace Eterna.La deposizione  di una corona d’alloro ha sancito la fine della commemorazione ed ha  unito i presenti nel ricordo collettivo delle tragedie militari ancor vive  nel ricordo dei piu’ anziani.In particolare, a corteo sciolto, un nipote  di un deceduto, con la voce rotta dall’emozione, ha ricordato il  barbaro assassinio perpetrato ai danni  del leuciano Donato Rivetti, di circa 30 anni.L’unica colpa di quel  giovane fu quella di trovarsi nel luogo sbagliato nel momento sbagliato poiche’, in piena  notte, soldati del Marocco (a quel tempo coordinati dalle truppe francesi) irrompendo in una privata  abitazione  leuciana, non trovando le desiderate   donne, si vendicarono ammazzando a freddo il giovane Donato.Essi tornarono dopo qualche ora. Ma trovarono sul posto il fratello di Donato, Gennaro che, senza timore, vendico’ il fratello ferendo a morte due degli assassini, addirittura decapitandone  uno.La sorte volle che il corpo di quest’ultimo continuasse a deambulare accasciandosi  al suolo solo  dopo qualche decina di metri.Del fatto furono informati i carabinieri della competente Stazione di Casagiove  che, presupponendo un tentativo di occultamento di cadavere da parte del giovane , tradussero in caserma Gennaro traendolo in arreso.Venuto a conoscenza del fatto, il Responsabile  locale del Comando americano chiese ed ottenne l’immediata liberazione  del detenuto ritenendo l’arresto immotivato in quanto relativo ad una vicenda da contestualizzare  nell’orrore patito per la  violenza della guerra.

Il giovane Gennaro fu abbracciato dai soldati americani presenti che, tra l’altro, erano anche  a conoscenza dell’episodio che  aveva visto, qualche mese prima, il ragazzo  appropriarsi della bandiera tedesca in segno di sfida a seguito di una sua solitaria e pericolosa  azione militare.E’ bene ricordare che per tale azione  Gennaro Rivetti fu insignito di un’onorificenza  al valore.Al netto di atti eroici come quello narrato, a chi scrive non resta  altro che   invocare, con tutta la forza che gli  appartiene, la Pace affinche’ non si debba piu’ assistere ad immani tragedie come quella menzionata  confidando, viceversa,  nell’immediata cessazione degli atroci conflitti in atto anche  in terre a noi vicine.

 

 

 

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