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IL PUNTO SUL CICLISMO – MEZZA ITALIA FUORI DAL GIRO

ANTONIO CANTELMO| Da Bologna a Verona, tre settimane di spettacolo per la corsa rosa numero 102. Un percorso autarchico (solo uno sconfinamento a San Marino, come spesso Giro assente al Sud Italia…”chi sa perché” ?) che sembra strizzare l’occhio a Nibali, ma che presenta anche ghiotte chance per Dumoulin e Thomas. Dall’arrampicata di san Luca a Bologna alla suggestione dell’Arena di Verona. Il Giro d’Italia numero 102 alza il sipario ed è una degna risposta al Tour de France. La grande Boucle partirà dal Belgio per onorare i 50 anni della prima vittoria di Merckx, il Giro risponde in maniera autarchica, con l’unico sconfinamento a San Marino. In menù che prevede 3 cronometro, 6 percorsi per velocisti, 7 tappe di media montagna, di quelle che se sbagli qualche dettaglio puoi compromettere tutto, e 5 tappe difficilissime di alta montagna. Una partenza cosi, con la cronometro di Bologna, è esplosiva e interessante, su uno strappo come quello di san Luca se non sei già al 100% puoi perdere anche 30/40 secondi subito. Un grande Giro deve avere un percorso in equilibrio tra salite e cronometro, nel 2019 ci saranno subito due cronometro dure. E quella di San marino da 35 km mi piace molto. Ciclismo e Società è il binomio inscindibile del Giro. Fotografie, flash di storia che tornano man mano una volta svelate le singole tappe. C’è la salita di san Luca, che evoca Fiorenzo Magni che la scalò tra immani sofferenze con la clavicola fratturata, c’è il Passo Gavia con i suoi 2618 metri e si ricorda la scalata nella neve del Giro del 1988, in uno degli ultimi giorni veramente “disumani” nella storia del ciclismo. C’è il ricordo di Bartali con la Bologna-Fucecchio (in una giornata dedicata anche a Indro Montanelli), e si omaggia Fausto Coppi con la Cuneo-Pinerolo, percorso diverso (occhio al 20% di pendenza sul Muro di via dei Principi di Acaja) ma stessi punti di riferimento di una delle più grandi imprese della leggendaria del campionissimo. In onore del genio Di Leonardo e in occasione del cinque centenario dalla morte (2 maggio 15199, la terza tappa partirà da Vinci per arrivare a Orbetello. Sarà la prima occasione per le ruote veloci. Cassino (in occasione del 75° anniversario della Liberazione, 11-19 maggio 1944) sarà sede di partenza di una frazione che giungerà a San Giovanni Rotondo, dove riposano le spoglie di San Pio da Pietrelcina. La settima tappa renderà omaggio a l’Aquila, 10 anni dopo il terremoto che la devastò nel 2009. Vediamo ora dove possono essere i punti di svolta. La crono da Riccione a San Marino è da prendere con le molle: non è da specialisti, con una prima parte ondulata e la seconda in salita. Durissima la Saint Vincent-Courmayeur: pochi chilometri 131, ma 5 GPM e un dislivello di 4000 metri. Si scalano Verrayes, Verrogne, Truc d’Arbre e Colle San Carlo, prima dell’arrivo in quota senza respiro. Straordinario spettacolo in apertura della terza settimana, martedì 28 maggio, da Rovere a Ponte di Legno. Ci sono Passo della Presolana, la Croce di Salven, il Passo Gavia (Cima Coppi) e il Passo Mortirolo (Montagna Pantani) dal versante di Mazzo di Valtellina. Una tappa durissima che inevitabilmente modellerà la classifica. Da non sottovalutare la 17a tappa con il Passo della Mendola, le salite di Naz e Terento e l’ascesa fino a Anterselva. Imperdibile il tappone dolomitico di sabato 1° giugno. Quando le energie saranno ridotte al lumicino, oltre 5000 metri di dislivello con le salite di Cima Campo, Passo Manghen, Passo Rolle e la salita finale di Croce d’Aune-Monte Avena. Infine la domenica di chiusura, la terza crono: si arriva all’Arena di Verona, dove ancora pulsano le emozioni del trionfo di Moser 34 anni or sono. Il Giro è bellissimo, starà poi ai ciclisti renderlo tale anche nella realtà. Nonostante la pesante e mortificante assenza, ancora una volta, del Giro dalla Regione Campania e in modo particolare dal Nostro Matese, questo grande evento sarà per noi fonte e motivo di orgoglio e passione sine fine, di candide emozioni nell’applaudire come sempre e salutare la Carovana Rosa. Il Giro ciclistico più entusiasmante e più effervescente del Mondo. Sì, il Giro dalla Maglia Rosa…di tutto il Rosa del Nostro Transito Terrestre e “forse” anche aldilà.

A voi la parola…

Queste le tappe :

1a   tappa sabato 11 maggio Bologna-Bologna 8,2 km – Cronometro individuale

2a   tappa domenica 12 maggio Bologna-Fucecchio 200 km, media montagna

3a   tappa  lunedì 13 maggio Vinci-Orbetello km 219, pianeggiante

4a   tappa  martedì 14 maggio Orbetello-Frascati km 228

5a   tappa  mercoledì 15 maggio Frascati-Terracina km 140, pianeggiante

6a   tappa  giovedì 16 maggio Cassino-San Giovanni Rotondo km 233, media montagna

7a    tappa    venerdì 17 maggio Vasto-L’Aquila km 180, media montagna

8a    tappa    sabato  18 maggio Tortoreto Lido-Pesaro km 235, media montagna

9a  tappa domenica 19 maggio Riccione-San Marino km 34,7, cronometro individuale

10a   tappa martedì 21 maggio Ravenna-Modena km 147, pianeggiante

11a   tappa mercoledì 22 maggio Carpi-Novi Ligure, pianeggiante

12a   tappa giovedì 23 maggio Cuneo-Pinerolo km 146, media montagna

13a   tappa venerdì 24 maggio Pinerolo-Ceresole Reale km 188, alta montagna

14a   tappa sabato 25 maggio SainVincent-Courmayeur km 131, alta montagna

15a   tappa domenica 26 maggio Ivrea-Como km 237, media montagna

16a   tappa martedì 28 maggio Lovere-Ponte di Legno km226, alta montagna

17a  tappa mercoledì 29 maggio Commezzadura-Anterselva km 151,media montagna

18a  tappa giovedì 30 maggio Valdaora-Santa Maria di Sala km 220, pianeggiante

19a tappa venerdì 31 maggio Teviso-San Martino di Castrozza km151, alta montagna

20a tappa sabato 1 giugno Feltre-Croce-D’Aune km 191, alta montagna

21a tappa domenica 2 giugno Verona-Verona km15,6, cronometro individuale

Antonio Cantelmo : Ciclista da un’intera vita

*Fonte Gazzetta dello Sport

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2 Comments on IL PUNTO SUL CICLISMO – MEZZA ITALIA FUORI DAL GIRO

  1. È il primo giro d’Italia secessionista…

  2. Dr. Antonio Cantelmo (Medico - Psichiatra e Libero Pensatore)... // 7 Maggio 2019 a 22:48 // Rispondi

    Amico ” Coppi”, qui a Sud tutto è secessione; ringraziamo da destra a sinistra di questa pretestuosa vergogna in primis la politica, le istituzioni, la sporca società, e si … anche il clero.
    Ad ogni buon fine la ringrazio di vivo cuore per avermi letto e continui a farlo.
    Con cordialità
    Antonio Cantelmo

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