|VIDEO|TRE PINI, SCONFITTA IMMERITATA CON L’ISERNIA PER 0-1. IL CAPITANO DI MATTEO NON SCENDE IN CAMPO E DICE ADDIO ALLA SQUADRA

Emiddio Bianchi. Piedimonte Matese. Partiamo da un presupposto: anche se sul campo il risultato è stato di 0-1 per l’Isernia, il Tre Pini ha disputato una buona partita e non meritava assolutamente la sconfitta. La differenza l’hanno fatta i portieri, con l’estremo difensore molisano, assolutamente il migliore in campo, decisivo in almeno quattro circostanze con parate prodigiose su Napoletano, Varricchione, Carpentino e Fusco e quello del Tre Pini che anche oggi, come la settimana scorsa, si è fatto uccellare da azione di calcio d’angolo nell’unica occasione costruita dell’Isernia.. Sconfitta a parte, la notizia del giorno è l’ addio alla squadra del suo uomo più rappresentativo, il capitano Marco Di Matteo. Divergenze grosse, molto grosse di vedute, hanno costretto l’ex professionista di Pescara e Cesena a salutare definitivamente una società che aveva investito tanto su di lui e sul bomber Napoletano, di sicuro i migliori calciatori della catdgoria. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente: “Non ho nessuna squadra alle spalle, innanzitutto (anche se tutti lo prenderebbero di corsa). Con la società ho un ottimo rapporto ma è successo qualcosa per la quale non potevo più indossare la maglia del Tre Pini”. In realtà le voci in settimana sono corse in città e i tanti spettatori già erano a conoscenza che qualcosa di brutto era successo. Ma nessuno poteva mai immaginare che Di Matteo, nella partita più importante della stagione, non solo non sarebbe sceso in campo, ma avrebbe addirittura annunciato l’addio alla sua squadra. Nonostante tutto il capitano del Piedimonte ha raccolto la solidarietà di tutti i suoi tifosi, delusi da una parte ma consapevoli che il suo gesto era assolutamente da condividere. Siamo dell’avviso che anche se è accaduto qualcosa che non doveva accadere, la Dirigenza, oggi deve farsi valere e tentare di ricomporre una situazione che altrimenti rischia di compromettere una intera annata calcistica. I mediatori non mancano e dovranno farsi sentire in uno spogliatoio cha appare completamente spaccato. Forse c’è ancora spazio per ragionare, partendo dall’idea che anche i calciatori sono uomini e che a volte, nel campo come nello spogliatoio, possono sbagliare.