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OGGI I FUNERALI DI FEDERICA, IL PAPA’ DISTRUTTO:” ORA MI SIEDERO’ DA SOLO SUL DIVANO, SENZA LA MIA FEDERICA”. PRESENTI LE DIVISE AZZURRE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA

funerali|Carmine Eliseo|San Prisco. La Chiesa della S.S. Maria di Costantinopoli era stracolma di persone che hanno voluto onorare con la loro presenza Federica, la ragazza che si è lasciata morire dal suo balcone di casa a S. Prisco.  Don Giuseppe Cappabianca, nella sua omelia ha detto testualmente:” La vita terrena è solo l’inizio poi il resto lo facciamo quando il Signore ci chiama, quindi oggi Federica è già in cielo come un angelo a godere della grazia di Dio, quindi non piangete ma rallegratevi”. La lettera toccante di una giovane amica di Federica ha fatto piangere l’intera comunità nella quale  risaltavano le doti di questa ventunenne, alla quale tutti volevano bene ed erano legati da amicizia sincera. Un passo della missiva diceva testualmente:” Gioiosa, intelligente, vera,  sorridente, legata alla famiglia, tutti valori trasmessi dai suoi genitori e dai nonni, ma anche dalla zia materna”. Il papà Massimo, quando il feretro è stato portato a spalle fuori la chiesa per far ascoltare all’anima di Federica la sua canzone preferita con lancio di palloncini bianchi, ha detto ad un collega della Polizia Penitenziaria che lo sosteneva;” Sul divano ora mi siederò da solo ed accanto a me non ci sarà più la figlia che mi stava dando grandi soddisfazioni nello studio e nel giorno più bello ha voluto lasciarsi senza discutere la sua testi per laurearsi in Criminologia”. Presenti quasi una ventina di colleghi della Polizia Penitenziaria di Santa Maria Capua Vetere e Secondigliano, guidati da un ispettore che ci ha confidato di aver vissuto quaranta anni in questo corpo bellissimo che indossa la divisa azzurro scuro, ma che annovera tra le sue fila i migliori uomini scelti con criteri selettivi dal Ministero di Grazia e Giustizia, per il ruolo prettamente sociale che svolgono e non per quello punitivo, al quale è deputata l’Arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato. Massimo insieme ad Angelica sono stati assistiti fino alla fine della tumulazione da questi straordinari poliziotti che una volta si chiamavano “Agenti di Custodia”. Un esempio di come si sta vicino ad un collega a Massimo Cantelli, nel giorno più tragico e triste della sua vita.

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