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CAPUA: MUSEO CAMPANO, NEL 2017 NOTEVOLE AUMENTO DEI VISITATORI

CAPUA (Raffaele Raimondo|Il Museo Campano, prezioso complesso storico-artistico della città, è da qualche anno al centro di comprensibili attenzioni e preoccupazioni in sede locale e provinciale. Numerosi gli incontri svolti e gli appelli lanciati a difesa di una struttura che, soprattutto per carenze finanziarie, ha mostrato la corda, suscitando motivato allarme. In tanti se ne son fatti interpreti: dal sindaco Centore all’ex ministro Bray, da Capuanova alle Piazze del Sapere, dal Touring Club alle Istituzioni scolastiche e a diversi gruppi associativi.                                                                                                                                     D’altronde, è noto che – dopo la promettente spinta concretizzatasi grazie ai lavori di ristrutturazione e riallestimento che culminarono con la cerimonia di riapertura del 28 marzo 2012 alla presenza di Domenico Zinzi, allora presidente della Provincia (Ente gestore del Museo) – più recentemente si sono purtroppo configurati il rischio di non poter contare su altri necessari investimenti e perfino la riduzione del personale o i ritardati pagamenti degli stipendi, a causa della limitazione di fondi determinata, nella sempre sui generis realtà di Terra di Lavoro, a seguito delle trasformazioni, strane e magmatiche, introdotte dalla semiabortita Legge Delrio. Insomma, in molti hanno giustamente paventato, come temibile riflusso, il declino del Museo ospitato nello stupendo Palazzo Antignano.E’ bastato tutto ciò, e non solo, per accendere la curiosità di appurare qual sia davvero oggi lo “stato dell’arte”, cioè l’odierna “qualità della vita” del “gioiello” inaugurato nel 1874 dal fondatore Gabriele Iannelli. Ma dove e con chi? Già, almeno mediante una breve intervista al direttore Francesco Di Rienzo, in carica dal giugno di quest’anno.

Può attualizzare, direttore, l’idea di fondo che lei ha del Museo Campano?Rappresenta l’identità del territorio e ne onora la memoria: i tesori artistici e storici che gelosamente conserva, a partire dalla più grande collezione mondiale di Matres Matutae, ‘parlano’ dell’antica civiltà capuana alle nostre popolazioni, ma anche a ricercatori e alla gente comune di ogni provenienza”. Gli si legge sul volto un entusiasmo che sorprende e merita un’immediata verifica.

Dia pure un ragguaglio sul numero dei visitatori nel corso di questo 2017 che volge al termine? Al 15 dicembre ne abbiamo registrati 16.357 ai quali bisogna aggiungere i circa 500 studiosi e studenti che ordinariamente frequentano l’annessa imponente biblioteca. Nel complesso, si è accertato un incremento del 45 % di visitatori rispetto all’anno precedente. Mi sembra un dato molto incoraggiante”.

Dovuto soprattutto a che cosa?Al senso di responsabilità e all’impegno sempre maggiore – spiega il direttor Di Rienzo – Anzi occorre profondere ulteriori sforzi, affinché l’anno prossimo possa svilupparsi un’analisi di tipo qualitativo ancora più esaltante su attività svolte, servizi offerti e positive ricadute che la nostra operatività istituzionale intende assicurare a tutti i portatori di interesse, ossia agli interlocutori interni ed esterni che, in qualunque modo, sono entrati ed entrano in relazione col Museo Campano”.

Vuole precisare meglio queste dinamiche?Veda. Le ragioni dell’aumento del numero di visitatori sono da ricercare, fra l’altro, nell’interesse che, specialmente nell’ultimo anno, hanno suscitato le tante iniziative svolte nei nostri meravigliosi spazi museali e promosse dai docenti delle Università della Campania, da molte Associazioni attive sul territorio, da artisti, operatori economici, esperti in varie discipline e semplici cittadini: tutti disinteressatamente hanno donato il loro tempo e la loro professionalità per rilanciare l’azione complessiva del Museo”.

Avverte speciali sentimenti di gratitudine?Rivolgo a tutti il mio più vivo ringraziamento per la generosità dimostrata. Inoltre, esprimo quotidiana riconoscenza a quanti lavorano all’interno e ai tanti volontari, ciascuno in relazione al ruolo ricoperto, per l’importante contributo che danno alla soluzione dei problemi, affontando con determinazione ed efficienza, i mille momenti di difficoltà. Certo, ringrazio calorosamente l’intera Amministrazione provinciale e il nuovo presidente Magliocca che di sicuro vorrà dare nel tempo il suo decisivo impulso”.

Sono già in cantiere iniziative a breve-medio periodo, diciamo per l’anno 2018?Nei prossimi mesi si vedranno i frutti dei programmati interventi tecnico-amministrativi che, pur nei limiti delle esigue risorse finanziarie concesse, hanno già consentito di impegnare le somme che dovrebbero bastare per alcuni indispensabili opere da realizzare. Le accenno soltanto: il restauro di un pregevole dipinto di Francesco Liani, la dotazione di apparecchiature informatiche e strumentali per la biblioteca, i lavori di manutenzione straordinaria al sistema di illuminazione delle sale e agl’impianti tecnologici, l’avvio delle procedure di affidamento dei servizi di connettività su fibra ottica e quindi di telefonia fissa coi vantaggi del VOIP…”.

In realtà vi muovete verso il digitale?Appunto! – conferma l’affabile direttore – Però ci vorranno tempi più lunghi. Abbiamo ancora da costruire le premesse per la successiva fase di digitalizzazione. C’è, in proposito, un progetto che da parecchio vagheggia Antonia Tariello, ma gliene parlerò quando tornerà a trovarmi. Naturalmente, in quest’atmosfera di festa colgo l’occasione per augurare a tutti Buon Natale e Sereno Anno Nuovo!”. Sì, prima della prossima estate sarà proprio il caso di andare a chiedere aggiornamenti!

 

 

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