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LA CONOSCENZA “FENOMENOLOGICA” DEL GIARDINO INGLESE NEL GIOVEDI’ DE “LA CANONICA

Caserta. Nel giorno della “Festa della donna” la dott. Addolorata Ines Peduto terrà una conversazione ed esperienza sensoriale  sul tema “Il Giardino Inglese della Reggia di Caserta raccontato con il tatto e con l’olfatto” .L’incontro presso “La Canonica” del prossimo 8 marzo 2018 – ore 17:00 – passerà sicuramente nella storia del cenacolo, che si è costituito intorno a Padre Raffaele Nogaro, Vescovo emerito di Caserta, e che è guidato con sapiente equilibrio dal prof. Antonio Malorni (nella foto), noto scienziato casertano, come il più “canonico” degli incontri del giovedì.Infatti, in questa riunione la dottoressa Addolorata Ines Peduto, a tutti nota come Dolores, terrà una conversazione dal titolo “Il Giardino Inglese della Reggia di Caserta raccontato con il tatto e con l’olfatto”, titolo che promette di essere una vera e propria esperienza di conoscenza profonda   Tra gli aderenti al sodalizio de “La Canonica” c’è una attesa piena di curiosità anche perché la dottoressa Peduto è nota per questa sua fertile creatività nell’associare storia dell’arte, botanica, fitochimica, analisi sensoriale e altro.

Il Giardino Inglese della Reggia di Caserta è esteso su una superficie di circa 23 ettari ed è un monumento vivente di enorme importanza frutto del collezionismo botanico del Settecento. Per l’occasione della sua conversazione, ci ha tenuto a questo termine in alternativa a conferenza, la dottoressa Peduto farà trovare campioni botanici di ogni genere, tra cui foglie, fiori, frutti, rametti, cortecce, eccetera, grazie ai quali condurrà per mano, per bocca e per naso gli intervenuti a questa che è una vera visita “fenomenologica” dell’importante monumento vivente casertano. Il mero approccio storico-botanico al Giardino Inglese della Reggia di Caserta potrebbe sembrare più aulico, solenne, “culturale” ma è poi quello che alla fine non lascia nessun ricordo tangibile per riportare con passione alla memoria questo importante organismo botanico. Viceversa, se ogni partecipante riuscirà ad essere catturato da una delle sensazioni tattili o da uno dei sapori o degli odori, che si possono anche sperimentare, sapendo come fare, durante una visita reale al sito, allora il ricordo resterà indelebile e quella sensazione tattile o quel particolare profumo o sapore richiameranno per sempre alla memoria il Giardino Inglese attraverso l’esperienza vissuta presso “La Canonica”. Perché i sensi sono i punti nevralgici dell’esistenza di ciascuno, quelli che fanno sorgere esperienze che, attraverso l’articolazione del pensiero e delle parole ci fanno emergere dal vuoto che ci circonda e suggellano un confine tra la vita e la morte. Ben sapeva di questo il poeta Rainer Maria Rilke quando nel Sonetto a Orfeo I-XIII scriveva:

Mela ghiotta, banana, pera, uva

spina… tutto ci parla nella bocca

di morte e vita… lo sento… leggetelo

a un bimbo in faccia quando le assapora.

Vien da lontano, questo. Non si sfa

in bocca lentamente e perde il nome?

Dov’erano parole, resti scivolano,

a sorpresa li libera la polpa.

Che vuol dir “mela”? Prova a raccontarlo:

questa dolcezza che s’addensa prima,

poi – piano piano – monta nel sapore,

chiara diventa, desta, trasparente,

doppia, di terra e di sole, di qui -:

o esperienza, senso, gioia -, enorme.

Nella poesia di Rilke la mela, la pera, la banana, l’uva spina sono cose oggettive, fanno parte del mondo, come il Giardino Inglese, ma diventano reali solo nella bocca che le assapora. Ora ciò che caratterizza la bocca di un essere vivente è l’assaporare ma la mela, la pera, la banana non avrebbero nessun sapore se non ci fosse nessuna bocca che le assaporasse. Quindi, il sapore non sta né nella mela né nella bocca del bambino, ma sta nella loro relazione. Il valore dell’opera innovativa, canonica, della dottoressa Peduto è proprio in questo: creare l’opportunità in quanti saranno presenti alla sua conversazione di stabilire una relazione incancellabile tra se stessi e il Giardino Inglese.

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