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DALL’IMMAGINAZIONE ALLA REALTA’, COSI NASCE LA “SINDROME DI PARIGI” O DI “NOTRE DAME”

ANTONIO CANTELMO . Ogni anno centinaia di giapponesi, in visita alla capitale francese, vengono colpiti dalla cosiddetta sindrome di Parigi o di Notre Dame. Si tratta di un disturbo alquanto strano e improvviso che colpisce particolarmente i turisti nipponici, trasportandoli in uno stato di smarrimento e confusione. La psicopatologia si manifesta attraverso sintomi fisici e psicologici: allucinazioni, senso di persecuzione, forte senso di calore e stato confusionale. I turisti dagli occhi a mandorla che si recano per la prima volta a Parigi sono esposti a questo disturbo che nasce dalla profonda divergenza tra l’immagine idealizzata di Parigi e la dura realtà con cui i giapponesi si scontrano quando giungono nella Ville Lumière (la città delle luci). L’individualismo, l’arroganza e l’impazienza dei parigini provoca uno shock psichico violento nello spirito dei nipponici abituati alla gentilezza, alla calma e alla timidezza. I turisti provenienti dal Sol levante immaginano Parigi come la città da sogno immortalata in tante pubblicità di profumi o nei film, frequentata da donne di classe e ragazzi gentili e attraversata da un’atmosfera delicata e raffinata. Per la maggior parte degli stranieri, Parigi rappresenta la città degli innamorati di Amelie Poulain (commedia romantica – 2001), il paradiso pittoresco che somiglia alle foto in bianco e nero di Doisneau (noto fotografo francese), dove uomini eleganti e donne con il ventaglio in mano passeggiano finemente per i boulevards. Arrivati a Parigi ci si rende immediatamente che la visione sublimata della capitale francese è solo un’utopia racchiusa in una bolla di sapone e che, al di là della Tour Eiffel, Louis Vuitton e Chanel (stilisti), la città nasconde un volto cinico e insensibile. Il divario abissale tra la Parigi sognata e la Parigi reale causa un turbamento violento, opponendo in tal misura il disordine caotico all’armonia. Si parte con l’immagine di una Parigi ideale e ci si ritrova dentro ad un buco nero, di fronte allo sguardo glaciale dei parigini. Uscendo a flotte dalle boutiques d’alta moda, i giapponesi si rendono conto che a Parigi, cosi come nelle altre città del mondo, i problemi sociali abbondano. Aggressioni, scippi, delinquenza, ineguaglianze, povertà e indifferenza. Il sogno parigino si sgretola drammaticamente davanti ai loro occhi increduli e delusi. I turisti colpiti da questo disturbo psicopatologico spesso devono essere rimpatriati urgentemente e solo dopo diverse settimane ritrovano il loro equilibrio psichico. Un consiglio spassionato agli amici giapponesi: sognare va bene…ma con moderazione. Parigi non è il paese dei balocchi!

Dott. Antonio Cantelmo: Medico-Chirurgo, Specialista in Psicologia Clinica e Psichiatria, Dirigente Medico UOC Medicina Generale e Pronto Soccorso ASL Caserta, Socio della Società di Psichiatria – Pratella (CE  ) – 0823/783600 – 330/659140 – antonio.cantelmo@libero.it

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