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CAIAZZO, TRASFERIMENTO CASERMA CARABINIERI, L’AVVOCATO MAROTTA RISPONDE AL COLLEGA INSERO: ”HA DATO UNA LETTURA DISTORTA”

Caiazzo. Non si placano le polemiche, i punti di vista si sprecano, gli attacchi anche a Casertasera e Teleradionews che avevano immediatamente riportato la notizia, secondo la quale, la caserma dei carabinieri rimarrà a Caiazzo in seguito all’ordinanza di qualche giorno fa. La notizia, venne definita una “fake news”, come dicono quelli che parlano bene o se preferite una falsa notizia, che anche noi avremmo riportato. Questo, secondo l’avvocato Amedeo Insero.  Ora, è l’avvocato Pasquale Marotta a smentire il collega con una sua sintetica dichiarazione in merito alla vicenda e non è difficile prevedere una nuova smentita. Insomma la smentita della smentita. Insero aveva fermamente negato quanto fatto trapelare dal collega casertano, definendo tutto falso, ovvero che la stazione dei Carabinieri  sarebbe rimasta a Caiazzo solo alla luce di questa ordinanza. Ora, però, a tornare sulla vicenda, appunto è l’avvocato Pasquale Marotta per  ribadire il suo concetto circa il verdetto giudiziario positivo  per il Comune e la stessa comunità caiatina che effettivamente, con la temuta perdita dell’importante presidio  militare, avrebbe subito (o subirebbe) una stoccata letale per le sue prospettive di sviluppo a tutto vantaggio del vicino comune di  Ruviano, come si evince dalle seguenti, virgolettate dichiarazioni: “In merito alle dichiarazioni dell’avvocato Amedeo Insero –dice l’avvocato Marotta – riportate sul sito on line TeleradioNews e sul sito Casertasera.it, mi pregio osservare

quanto segue: L’avvocato Amedeo Insero ha dichiarato che il Consiglio di Stato ha  semplicemente emesso un’ordinanza con la quale ha invitato il TAR Campania a

provvedere sollecitamente alla fissazione dell’udienza di merito. Orbene, l’avvocato Insero ha dato una lettura distorta e superficiale dell’ordinanza. Il Consiglio di Stato,  infatti, non si limita ad invitare il TAR a fissare l’udienza di merito, ma lo dispone  espressamente. Non solo! Il Consiglio di Stato va oltre, esprimendo anche una  valutazione di merito sui motivi del ricorso. A tal proposito, si riporta di seguito lo stralcio  dell’ordinanza: Ritenuto che, sia pure alla luce della sommarietà proprio della presente  fase cautelare del giudizio, gli argomenti dell’appellante non appaiono palesemente  privi di rilevanza; ritenuto, inoltre, che, prima facie, il comune appellante non pare  sprovvisto della legittimazione ad agire in ordine allo specifico oggetto del contenzioso,  ossia la conservazione sul territorio municipale del presidio militaredi pubblica sicurezza; rilevato peraltro che… le ragioni di pubblico interesse… anche alla luce delle marcate differenze concernenti il numero di abitanti delle

realtà municipali interessate…;… tenuto conto che detto trasferimento compete al comando generale dell’Arma… previo assenso del Ministero della Difesa (di  concerto con quello dell’Interno)”.

Si desume, dunque, da quanto sopra riportato, che non si è trattato di una semplice ordinanza ma di un’importante e significativa ordinanza che rimette tutto in discussione. A fronte di un’ordinanza del genere, che lascia intravedere la fondatezza del ricorso, le amministrazioni di prassi decidono di soprassedere e di attendere l’esito del giudizio di merito e ciò, a prescindere, dunque, se formalmente il Consiglio di Stato non ha sospeso espressamente i provvedimenti impugnati”.

 

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