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VIDEO|LA PACE, AL CENTRO DELL’INCONTRO FRA PADRE IBRAHIM FALTAS DI GERUSALEMME E I RAGAZZI DEL LICEO “GALILEO GALILEI”

Fortuna Natale| Piedimonte Matese – E’ con la proiezione di un docufilm sull’assedio alla Basilica della Natività di Betlemme e l’Hallelujah di Leonard Cohen che si apre l’incontro di Padre Ibrhaim Faltas, frate francescano, ambasciatore di pace e promotore di cultura in Terra Santa e nel mondo, con gli studenti del Liceo Statale “Galileo Galilei”, retto dalla dirigente scolastica Bernarda De Girolamo, avvenuto questa mattina presso il cinema Cotton Movie di Piedimonte Matese.

Le immagini proiettate che hanno raccontato i fatti tragici accaduti nella città di Betlemme, Terra Santa dove è nato Gesù “principe della pace”, in quella terra dove ancora oggi purtroppo una vera e duratura pace sembra ancora essere un’utopia, devono servire da monito per le future generazioni affinchè fatti del genere non accadano mai più.

Padre Ibrahaim Faltas davanti ad una folta platea di studenti e docenti, autorità civili e militari ha ricordato che non può esserci pace nel mondo se non vi è pace in Terra Santa. La testimonianza dei fatti accaduti all’interno della Basilica della Natività, che fu presa d’assedio per ben 39 giorni dalle truppe israeliane durante la seconda intifada, le difficoltà incontrate dai frati francescani nell’opera di mediazione e di pacificazione tra palestinesi, oltre 200 militanti, rifugiatisi all’interno della Basilica ed esercito israeliano all’esterno, nella piazza della Mangiatoia, che assediava la Basilica,  il racconto della situazione politica attuale in Terra Santa, fanno di padre  Ibrahaim Faltas la figura per eccellenza più nota al mondo in qualità di mediatore e ambasciatore di pace, giacchè attraverso il “coraggio del dialogo”, così come sull’esempio di San Francesco d’Assisi, è riuscito in quella drammatica vicenda a trovare una soluzione tra le due parti in conflitto.

Padre Ibrhaim con la sua testimonianza di coraggio, con il suo racconto di fede e di speranza, con la sua concreta opera di mediazione interreligiosa e politica si è fatto portavoce d’eccellenza della coraggiosa opera di evangelizzazione che da 800 anni i Frati Francescani conducono in Terra Santa.

Oggi l’esempio di pacifica convivenza tra cristiani e mussulmani è visibile nella sua opera di promozione culturale che la Custodia di Terra Santa porta avanti da anni e nella scuola francescana da lui diretta, la più grande in tutta la Palestina, che conta più di 2000 bambini, frequentata da ragazzi dai 3 ai 18 anni (Infanzia, Primaria, Secondaria di I e II grado) di entrambe le religioni e di etnie diverse. Un esempio di grande civiltà che ogni giorno condivide ed insegna ai suoi ragazzi. Attualmente in Palestina la gente è in condizioni ancora molto gravi. Le conseguenze devastanti dell’occupazione israeliana hanno gradualmente trasformato i Palestinesi in popolazioni divise, che non godono dei diritti fondamentali, costrette ogni giorno a fronteggiare difficoltà diverse: sono attaccati militarmente, assediati, circondati dagli insediamenti, bloccati da strade con divieto di transito, sottoposti a coprifuoco. “Credo che sia necessario ancora oggi ricordare le parole di Giovanni Paolo II, quando disse che: “Se non ci sarà pace a Gerusalemme, sarà impossibile la pace in tutto il mondo”. Gerusalemme è una città unica. Essa pertanto, deve essere una città per tutti e di tutti.

I ringraziamenti della Dirigente Scolastica Bernarda De Girolamo vanno al consigliere provinciale Gianluigi Santillo, a Don Emilio Salvatore della Parrocchia Ave Gratia Plena, in rappresentanza ecclesiastica, ai suoi studenti del Liceo G. Galilei e ai tanti giovani studenti delle altre scuole del territorio presenti in questa giornata di pace : “ l’idea di affrontare il tema del coraggio costituisce la motivazione essenziale  della scelta di essere qui oggi a condividere riflessioni, testimonianze ed emozioni” – queste le parole della dirigente – “…condividere la preziosa testimonianza di Padre Ibrahim Falstas, “custode di ferro”  della Basilica di Natività,  significa guardare  alla vita  e alle relazioni umane  come un dono che abbiamo  il compito di custodire al di là della cultura della violenza e della violazione dei diritti… guardare con occhi diversi a ciò che possiamo essere per gli altri nel donare la nostra vita…il coraggio del cambiamento è la sola possibilità di sfida e di inversione di rotta nella direzione di un mondo nuovo che possiamo costruire insieme”. La violenza chiama solo violenza, la pace si costruisce solo con la pace. (GUARDA IL VIDEO)

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