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SPECIALE – SESSA AURUNCA, ALLO SCIENTIFICO “A. NIFO”  SI E’ PARLATO  DI BULLISMO E CYBERBULLISMO CON STUDENTI ED ESPERTI A CONFRONTO

FORTUNA NATALE|SESSA AURUNCA. In occasione della Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo celebrata lo scorso 7 febbraio, che anticipa di qualche giorno il Safer Internet Day, che ogni anno cade l’11 febbraio, il Liceo Scientifico “Agostino Nifo” di Sessa Aurunca, diretto dal Dirigente Scolastico   Giovanni Battista Abbate, insieme al corpo docente, ha voluto ricordare, con un convegno dal titolo “Bullismo, Cyberbullismo, Adescamento On Line e Violenza Contro le Donne. Nuove misure per la prevenzione” il forte impatto che questo fenomeno sempre più dilagante ha sui giovani, in forte crescita soprattutto su internet e nelle scuole che sono il luogo dove si verificano il maggior numero di episodi. Infatti, più della metà dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 17 anni ha subito episodi di bullismo proprio a scuola e la percentuale sale al 85,8% tra i giovani che utilizzano quotidianamente lo smartphone, mentre per quanto riguarda il cyberbullismo ne è vittima il 22,2% dei giovani.

Dal convegno, che si aperto con i saluti da parte del Dirigente Scolastico fatti pervenire per tramite della Prof.ssa Santangelo, del delegato dell’Avv. Silvio Sasso, sindaco della città Domizia, del dott. Mario Russo, Vice Questore del Comando Polizia di Stato di Sessa Aurunca e del Maggiore Giuseppe Fedele, comandante della locale Compagnia dei Carabinieri, è emerso che purtroppo nella maggior parte dei casi le famiglie non prestano molta attenzione all’atteggiamento posto in essere dai loro figli adolescenti che culminano spesso in forme di aggressività delle quali possono essere “vittime” e “carnefici” al tempo stesso.

UNA FOTOGRAFIA PIU’ CHIARA CON LE DRAMMATICHE PERCENTUALI DEL FENOMENO

“Queste percentuali aiutano noi specialisti e le famiglie ad avere una fotografia più chiara e netta questa tragica realtà che, purtroppo, è ancora in espansione e necessita di una lotta congiunta di tutti gli attori coinvolti, istituzioni, famiglie e specialisti sanitari”- queste le parole dell’Avv. Antonio Maria La Scala, noto avvocato penalista del Foro di Bari che da anni è impegnato socialmente per sensibilizzare i giovani studenti verso questi fenomeni quale Presidente dell’Associazione Culturale “Gens Nova” Onlus, nonché Vice Presidente nazionale dell’ANFI ( Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia) per l’Italia centromeridionale con l’Avv. Luisa Faiella, delegata per la Campania dell’Associazione Gens Nova. L’incontro ha posto in maniera efficace l’attenzione dei ragazzi su un fenomeno, quello del bullismo e del cyberbullismo, vasto e complesso, dove esistono ancora elementi difficilmente identificabili per la presenza di variabili che richiedono particolare cura, ma che non possono prescindere da un’attività educativa che deve assumere una rilevanza preponderante rispetto a quella repressiva. I giovani studenti, coinvolti e sollecitati a più riprese con esempi chiari e lampanti di episodi di bullismo che si verificano quotidianamente non solo tra i banchi di scuola, spesso anche oggetto di cronaca nera, hanno manifestato un crescente interesse al delicato e complesso fenomeno ponendo domande sul come evitare e riconoscere eventuali situazioni di pericolo. Preziosi i suggerimenti dei relatori su come intervenire tempestivamente per arginare il fenomeno, focalizzando i progetti di contrasto e le pertinenti soluzioni da adottare nelle circostanze in cui si evidenzia la violenza e la sopraffazione. Un’emergenza che è espressione di una crisi che richiede una capacità di ascolto e di monitoraggio da parte di tutti coloro che, a vario titolo, operano a contatto con il mondo dei minori.

PERCHE’ SI CHIAMA BULLISMO

La parola “Bullismo” trae origine dal termine inglese “bulling” che sta a significare “usare prepotenza”, un malessere sociale molto diffuso tra gli adolescenti, caratterizzato da azioni violente ed intimidatorie esercitate da una o più persone sulla vittima, spesso coetanei che per paura di vendette o rappresaglie il più delle volte non riferiscono la violenza subita. Conoscere e riconoscere è l’unico strumento vincente per contrastare un fenomeno che coinvolge sempre di più i giovanissimi, ponendo l’attenzione sul delicato ruolo che oggi svolge l’istituzione scolastica nell’ambito della prevenzione e della protezione di chi può essere vittima di vessazioni. Per non rischiare di rimanere intrappolati in episodi di bullismo e cyberbullismo è necessario, ha ribadito l’Avv. La Scala, avere il coraggio di segnalare subito il problema a genitori, insegnanti, Carabinieri, Polizia Postale, ect. Naturalmente le istituzioni scolastiche non possono non prestare aiuto anche a chi è attore degli atti di violenza perché anche il bullo è succube di una società che non riesce a trasmettere i valori e gli stimoli che ogni giovane ricerca nel suo percorso di crescita. Si è parlato anche di violenza sulle donne e delle ultime novità normative, tra le quali l’agevolazione delle denunce e per i reati sessuali la possibilità di comunicare in forma orale la denuncia, alla quale dovrà, poi, seguire quella scritta. A parlare di violenza sulle donne sono stati l’avv. La Scala e Faiella sulla base della nuova normativa “Codice Rosso” – contro la violenza sulle donne – di recente approvata dal Parlamento per la tutela della violenza domestica e di genere. Come succede nei pronto soccorso per indicare le emergenze più gravi, anche la violenza sulle donne ha finalmente ora una “corsia preferenziale” per combatterla, con indagini più veloci. Scatteranno, infatti, grazie all’approvazione del Codice Rosso pene più pesanti per i casi di violenza sessuale e stalking e introdotti i reati di “revenge porn” e “sfregi al viso”.

LA SCUOLA L’AMBIENTE PIU’ PERICOLOSO

La scuola l’ambiente più ‘pericoloso’, un giovane su due non denuncia di aver subito atti di bullismo Resta la scuola l’ambiente in cui avviene il maggior numero degli episodi di bullismo censiti: il 57,3% delle vittime afferma infatti di aver subito tali atti all’interno della classe ed il 34,9% all’interno della scuola (in ambienti diversi dalla classe). Nessun contesto sembra tuttavia del tutto esente dal fenomeno: risultano infatti numerose le citazioni relative al quartiere (19,9%), all’ambiente sportivo (13,5%) e al tragitto casa/scuola (8,7%), mentre residuali (4,8%) sono i riferimenti all’ambiente religioso (chiesa, oratorio, gruppo scout). Allarme cyberbullismo, episodi in calo se la vittima denuncia Solo il 49% dei giovani considera il bullismo “una reale emergenza”. Aspetto fisico, insicurezza, sessualità ed etnia, i principali fattori di rischio per le vittime. Disagio familiare e difficoltà di inserimento all’origine invece del comportamento del bullo. Ma pesa sempre la mancanza di controllo da parte degli adulti. Sono molte le forme e gli atti di bullismo subiti dalle vittime intervistate, che raccontano di “violenze dirette”, “indirette” e di cyberbullismo: sul primo fronte il 32,6% dei giovani afferma di essere stato vittima di scherzi umilianti o derisioni, il 23,7% di aver subito minacce e intimidazioni (27,3% tra i maschi) e il 21,9% di essere stato vittima di furti e/o danneggiamenti; la violenza diretta si esprime inoltre attraverso forme ancora più gravi quali le aggressioni fisiche (10,9%) subite soprattutto dai maschi (13,6% contro il 7,4%). Per quanto riguarda la violenza “indiretta” il 38,5% dei giovani è stato escluso o isolato dal gruppo (45,4% tra le ragazze e 31% tra i maschi), mentre il 21,5% è stato vittima di calunnie o falsità umilianti (23,2% tra le ragazze contro il 19,4%). Relativamente al cyberbullismo, il comportamento più frequente risulta la diffusione di video e immagini di derisione sui social. L’indagine evidenzia che quando la vittima si è rivolta al mondo adulto (genitori, insegnanti) gli episodi di bullismo si sono fortemente ridotti (con valori spesso vicini all’80% dei casi), mentre chi ha subito, cercato di minimizzare o si sia autoescluso dal gruppo non ha registrato analoghi cambiamenti, rischiando piuttosto di subire un’escalation degli stessi.

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