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S.POTITO SANNITICO, ARTEMISIA GENTILESCHI: “OMAGGIO ALLE GRANDI DONNE DELLA STORIA, SCONOSCIUTE O DIMENTICATE

Fortuna Natale| San Potito Sannitico – Artemisia Gentileschi (1593-1654), una delle pittrici più talentuose e di successo del barocco italiano, la cui vita e arte continuano ancora oggi ad essere fonte di ispirazione, la sua passione per Caravaggio, la sua tormentata e segreta storia d’amore, la violenza e il processo subito, le coraggiose eroine bibliche ritratte nelle sue opere, saranno protagoniste in scena, con uno spettacolo teatrale, domenica 8 marzo, alle ore 19.00, presso l’auditorium di San Potito Sannitico per rendere “Omaggio alle grandi donne della storia, sconosciute o dimenticate” e alle tante donne che hanno lasciato un segno nella storia. L’8 marzo, nel giorno in cui viene celebrata la Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze ed i soprusi di cui le donne sono state e sono ancora oggi oggetto, il Comune e la Pro Loco di San Potito Sannitico renderanno omaggio alla figura di Artemisia Gentileschi, considerata simbolo del femminismo, in quanto prima donna pittrice ad aver avuto il coraggio di rappresentare nell’arte la condizione femminile delle donne nel XVII secolo, trasformando la violenza in bellezza. La II edizione, che vede protagonista Artemisia Gentileschi, soggetto e ideazione di Carmen Martino con la partecipazione dell’attrice Manu Mela B come performer narrante, vuole essere un omaggio a tutte quelle donne che hanno saputo raccontare, attraverso le loro opere, il coraggio di poter cambiare il corso della storia, di donne capaci di lottare e saper opporsi a costo della propria vita per dimostrare di esistere. Le protagoniste dei suoi dipinti sono, infatti, eroine della Bibbia, ma se guardiamo i suoi quadri con più attenzione possiamo facilmente scorgere dietro quei volti quello dell’autrice. Artemisia rappresentò, nel suo tempo e ancora oggi, un’eccezione di talento e di carattere. La nostra odierna società può già considerarsi non più maschilista? Forse non del tutto, solo nei paesi più progrediti come quelli europei possiamo dare una risposta affermativa, così non è stato di sicuro nel XVII secolo, nel quale una donna come Artemisia Gentileschi ha dovuto affrontare la difficile selezione di genere e per questo considerata simbolo del femminismo. Purtroppo Femminismo è una parola che ancora oggi sentiamo pronunciare. Non una parola della memoria, di una stagione antica di lotta e di rabbia, ma una parola contemporanea perché i temi dell’uguaglianza economica, sociale e nel rapporto con gli uomini sono assolutamente ancora attuali. Non si spiegherebbe altrimenti la tragedia del femminicidio, con un contatore di vittime tragicamente aggiornato ogni giorno, come reazione violenta di chi non accetta la decisione di una donna di rendersi indipendente, di lasciare il partner o di essere rifiutato, in una parola “Violenza di Genere”.

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