CASERTA, SCUOLE: DUE ISTITUTI FANNO RICORSO IL TAR CHE PER ORA ACCOGLIE LE ECCEZIONI DELL’AVVOCATO MAROTTA
CASERTA. Nell’ambito della riorganizzazione della rete scolastica a Caserta ben due scuole sono state accorpate su proposta del comune e secondo un precisa motivazione. Questo, è stato sufficiente per le due sedi scolastiche, di presentare un ricorso al Tar Campania , avverso il comune di Caserta. Tutto, avvenuto con apposita proposta, inviata poi come da prassi alla Regione Campania. A questo punto, il Tar pare non sia affatto convinto della legittimità del ricorso in base alle specifiche motivazioni presentate dall’avvocato Pasquale Marotta difensore del comune.
I FATTI
In sintesi, la questione, dicevamo, riguarda il piano di dimensionamento scolastico delle scuole medie ed elementari di Caserta proprio perché la competenza, in questo caso, è del comune, ovvero quella di fare la proposta e poi l’ultima parola aspetta alla Regione per approvare il piano, cosi come è già avvenuto .
Quindi, il comune di Caserta ha riorganizzato le scuole, ha proposto il piano aggregando alcune scuole ad altre. Un riordino effettuato per la prima volta, fra l’altro, rispetto alle amministrazioni precedenti.
A questo punto le due scuole insorgono e presentano ricorso impugnando quindi la delibera di approvazione del piano di dimensionamento. Ovviamente, inutile dire che la storia andava avanti da diversi mesi. Ora, cosa ha deciso il Tar? Ha ritenuto rilevante l’eccezione sollevata dall’avvocato Pasquale Marotta, difensore del comune di Caserta e quindi ha messo in dubbio la legittimità di una scuola di impugnare la delibera di approvazione del Piano. Poi, c’è un altro aspetto, sul quale si è riservato di decidere quando il ricorso verrà valutato nel merito nel prossimo mese di novembre quando ci sarà l’udienza definitiva.
In pratica, il Tar ha rilevato altresì, attraverso un’ulteriore eccezione dell’avvocato Marotta il fatto che queste scuole si sono avvalse, per fare ricorso, di un avvocato del libero Foro e quindi non dell’avvocatura dello Stato, ritendo il ricorso inammissibile perché le scuole devono necessariamente avvalersi dell’avvocatura dello Stato e non di un avvocato esterno.
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